Uscito lo scorso 26 Ottobre 2010 il nuovo doppio album live di Claudio Baglioni con l’inedito “Per il mondo” title-track, è la ripresa audio del concerto che il cantautore romano ha tenuto a Londra al Royal Albert Hall del 29 Maggio 2010. A distanza di ben sette anni dal suo album inedito (“Sono io” uscito nel 2003 per la major Sony BMG), Baglioni si crogiola ancora nel suo vecchio e conosciuto repertorio, riproponendo live i più noti successi, da “Con tutto l’amore che posso” a “Sabato pomeriggio” Hit targati anni ’70, per poi attraversare i gloriosi ’80 con ”Avrai”, “Strada facendo” o “ La vita è adesso”. Celebra gli anni ’90 con la leggendaria “Mille giorni di te e di me” (dove, qui, risulta ingombrante la presenza vocale del pubblico rispetto all’autore ) fino a chiudersi con gli anni 2000 selezionando i brani de “Il Viaggiatore sulla coda del Tempo” (Cuore d’aliante) e di “Sono Io”, (“Mai più come te” o “Sono io”, appunto ). Nulla di così nuovo sotto il cielo di Londra, da segnalare la veste più malinconica in cui è arrangiato il brano “Un po’ di più”, perla della raccolta, che merita una nota positiva.
Poco o niente da eccepire sulle capacità canore di Baglioni, che nel live ormai riesce ad esprimersi al meglio sia vocalmente che coreograficamente. Bisognoso di nuove energie, sembra trovare la linfa vitale esclusivamente sul palco. Lontani sono gli anni in cui il “divo- Claudio” (appellativo, la cui origine e fonte si perde un po’ nel tempo) faceva attendere i suoi estimatori con lunghi e imperturbabili silenzi di lavoro e di creazione, ma dove l’interminabile attesa faceva ben sperare in ottime novità di sperimentazione e di collaborazioni artistiche (doveroso citare il capolavoro “OLTRE” doppio album del 1990 dopo 5 anni di assenza, che lo consacrò sia tra gli addetti ai lavori che al grande pubblico). Ci sia accontenta di un inedito, qui e là, tra qualche live e qualche rivisitazione, ma “Per Il mondo”, nuovo brano di questa ultima fatica, sembra far rimpiangere quella che era la vena creativa dei decenni scorsi. Sarà che ci ha abituati troppo bene, sarà che questa raccolta non ha la forza dei grandi dischi “dal vivo” che hanno fatto la Storia del suo percorso cantautorale, ci fermiamo nel dire che di questo prodotto discografico non se ne sentiva l’esigenza, non avendo aggiunto nulla (forse, tolto) alla carriera di un affermato Signore della musica italiana.