Ogni volta che qualcosa non va, in questo paese si fa sempre riferimento alle forme di governo e di gestione della città. Ma vi siete mai chiesti, perché quando le cose iniziano un po’ a funzionare e a migliorare, non si riesce mai a risolverle?
Bisogna iniziare a porre un pò l’accento anche sulla popolazione, sulle persone che potrebbero, anzi dovrebbero essere di grande aiuto, ma che in realtà si presentano solo come grande ostacolo a qualsiasi tipo di progetto.
Parlo della raccolta differenziata.
Da qualche settimana sino ad oggi, sono stati distribuiti, porta a porta, dal Comune di Casoria, pattumiere, buste dell’immondizia (carta, vetro, umido, e plastica), insieme ad un vero e proprio programma di gestione riguardante lo smaltimento dei rifiuti. I grandi accumuli di immondizia che affollavano strade e marciapiedi, sono stati raccolti. Sono stati addirittura eliminati tutti i bidoni per le strade, lasciandone solo alcuni per la raccolta dell’indifferenziato. Ho addirittura potuto aprire il balcone della mia cucina che affaccia su via Ugo Foscolo, senza dover più sentire quella puzza nauseabonda di rifiuti. Sembrava che si fosse raggiunto, almeno, un punto di inizio per risolvere questo grande problema.
Ho pensato: “ L’input è stato dato, il Comune si è dato da fare. La popolazione inizierà ad abituarsi alla raccolta differenziata, e finalmente non avremo più problemi di questo tipo.” Ho cominciato a vedere davvero partecipazione da parte della gente. Ogni palazzo ha iniziato ad avere fuori ai portoni sacchetti contenenti carta, plastica, umido e quant’altro. Tutto diviso negli appostiti contenitori. Qualcosa si è smosso, mi son detta, sono contenta…
Ma quando una sera, e precisamente la sera del 24 giugno, mi affaccio dal mio balcone e vedo alcuni sacchetti della spazzatura su di un marciapiede in cui non vi era nessun tipo di bidone o pattumiera. Ovviamente tali sacchetti contenevano di tutto: cartone, piatti di plastica, residui di cibo e quant’altro. Non c’è bisogno nemmeno che io lo dica: la raccolta differenziata non è stata fatta!! Non so quei sacchetti a chi appartenessero, ma sicuramente a persone che non hanno a cuore il bene della propria città.
Non è poi così difficile organizzarsi e cercare di rispettare delle regole, ed un progetto che finalmente dopo tanto tempo è stato designato.
Mi hanno sempre insegnato che è sbagliato fare di tutta un’erba un fascio, e non sto qui a commettere questo errore, però in questo modo l’attenzione e l’impegno che tante persone hanno nel separare i rifiuti nelle proprie case, si dissolve, si annulla!
Purtroppo il popolo napoletano in generale, va educato, a volte anche messo alle strette se è necessario. Se iniziassero a piovere migliaia di multe per i trasgressori, forse ci sarebbe uno stimolo in più per le persone.
Ma è mai possibile che solo così si può pensare di risolvere le cose? Solo con sanzioni e comportamenti punitivi? Il buon senso, se mai c’è stato, dov’è andato a finire? Siamo cosi ignoranti e limitati da riuscire a capire le cose solo se ci vengano inculcate, in molti casi anche con modi bruschi e severi?
Costa di più fare un piccolo sforzo, un piccolo “sacrificio”, per separare i propri rifiuti, o dover restare chiusi in casa, soffrendo il caldo, perché aprire le proprie finestre o balconi (soprattutto per le persone che abitano in luoghi adiacenti ai bidoni dell’immondizia), significa respirare una puzza tremenda e disgustosa??
E’ più costoso fare la raccolta differenziata, gestire nel proprio piccolo i propri rifiuti, oppure trovarsi i topi in casa??
A voi l’ardua sentenza!!