Questa mattina, insieme agli altri coordinamenti studenteschi, come Studenti Autorganizzati Campani siamo stati alla Città Metropolitana di Napoli per il primo incontro di questo tavolo per l’edilizia scolastica!
Dopo il corteo di venerdì, infatti, avevamo ottenuto un incontro con il delegato per l’Edilizia Scolastica e la Scuola, Domenico Marrazzo per parlare e trovare delle soluzioni alle situazioni pessime in cui versano la maggior parte delle scuole di Napoli.
L’incontro di questa mattina è andato molto, molto, bene. Abbiamo esposto e spiegato le condizioni in cui si trovano molti istituti e siamo riusciti e “strappare” due cose:
1. questo sarà un tavolo permanente, che si riunirà una volta al mese per controllare e mettere a verifica la risoluzione dei problemi edilizi delle singole scuole;
2. da oggi al prossimo mese, Marrazzo si è impegnato a far partire i lavori in alcune delle scuole, che abbiamo segnalato questa mattina.
Nonostante i fondi stanziati negli ultimi anni, qui a Napoli sono tantissimi gli edifici scolastici che non rispettano le norme di sicurezza, agibilità e collaudo. Parliamo di scuole come il Fonseca, il Galilei o il Giustino Fortunato, scuole frequentatissime con rilevanti problemi strutturali e igienico-sanitari.
È assurdo tutto ciò. È assurdo rischiare che ci crolli un tetto in testa mentre stiamo seguendo una lezione.
Come Studenti Autorganizzati Campani, pensiamo sia necessario un rovesciamento totale del rapporto tra istituzione e studenti: devono essere questi ultimi a decidere del proprio futuro, delle proprie vite, della propria formazione e di conseguenza, sul piano pratico, devono determinare gli investimenti e i fondi del Miur in materia di edilizia scolastica e non solo.
Dando voce a chi ogni giorno attraversa i luoghi della formazione, pensiamo che partire dal basso sia la risposta: gli studenti, gli operai, le classi popolari sono il solo soggetto determinante di un reale miglioramento
Oggi abbiamo ottenuto una prima vittoria, ora però sta a noi vigilare e mantenere alta l’attenzione perché se non lo facciamo noi, che ogni giorno viviamo questi luoghi, non lo farà nessuno.
Riprendiamoci il nostro futuro!