La cronaca. Mister Fiorito conferma per dieci/undicesimi la formazione che ha vinto in maniera autoritaria i due precedenti incontri con Diaz Ottaviano e Manzoni. L’unica novità è Villino per Nocerino. Primo tempo di marca viola. Sul terreno in erba sintetica del Kema, la differenza dei valori in campo (a dispetto dei soli 2 punti di distacco in classifica) appare evidente sin dalle prime battute. Il Casoria macina gioco e costringe i padroni di casa a mantenere il baricentro molto basso. Ma ha il demerito di non concretizzare a dovere le tante occasioni create. Comunque i viola rompono subito il ghiaccio: 8’ minuto, Sepe travolge Auricchio e per l’arbitro è rigore. Dal dischetto Di Tuccio non fallisce ed è 1-0 (sesta rete in cinque partite per il fantasista arrivato a dicembre). L’undici di Fiorito non si accontenta e continua ad attaccare: al 14’ pregevole triangolazione tra Villino e Auricchio chiusa con un bel tacco dell’attaccante su cui Sepe è attento. Il Casoria ci prova su punizione, arma spesso letale per i viola: prima Auricchio e poi Manfregola sfiorano l’incrocio. Annunziata vive un pomeriggio senza apprensioni e deve sporcarsi i guanti solo per respingere una conclusione velleitaria di Battaglia. Al 38’ la palla del possibile raddoppio viola capita sui piedi di Villino che però ci arriva in precario equilibrio e colpisce male. Proprio nel finale di tempo, i viola confezionano la trama più bella, con Mangrefola (grande prestazione la sua) che allarga per Ruffo, l’esterno scodella un pallone al bacio per Auricchio che di testa non centra il bersaglio per una questione di centimetri.
Si va al riposo con il Casoria in vantaggio di misura. Nella ripresa i viola continuano a mostrare una superiorità tecnica evidente, e questa volta non manca neanche il cinismo. Dopo due minuti, sponda di Auricchio per Danilo Rossi, il centrocampista non si lascia pregare e dal limite dell’area lascia partire un destro che fulmina l’estremo difensore di casa. La partita è in cassaforte, ma i viola (oggi in maglia bianca) non si fermano: Manfregola in due occasioni prova ad imitare il compagno di reparto, ma le sue conclusioni peccano di precisione. Al 12’ è Ruffo ad ubriacare con una serpentina due avversari, la sua conclusione da posizione impossibile termina sul palo, mentre i tifosi viola applaudono la giocata del loro furetto. In difesa un acciaccato e monumentale Rocco lascia il posto all’ultimo arrivato nella famiglia viola, Amoruso, che dimostra subito personalità e carisma. Si continua a giocare in una sola metà campo, e al 18’ il Casoria mette i 3 punti in cassaforte: azione insistita dei viola, con Villino e Di Tuccio che scambiano in spazi stretti, il pallone arriva a Rossi che di destro si ripete, con una bordata di rara bellezza e precisione per il 3-0. Il Casoria gioca sul velluto: al 22’ è Auricchio a sprecare, lasciandosi ipnotizzare dal portiere, ma due minuti dopo su rigore non perdona e cala il poker del Casoria. Penalty accordato per un fallo netto su Ruffo, il cui controllo a volo (su illuminante lancio di Manfregola), andrebbe rivisto mille volte, il pallone viene letteralmente accarezzato e “accompagnato” con una delicatezza degna di giocatori di categoria superiore. Dopo la rete del 4-0, il Casoria tira i remi in barca, lasciando campo agli avversari, e mettendo in mostra una buonissima fase difensiva, con Cuomo e Amoruso bravi a tenere immacolata la propria porta. E quando la difesa concede qualche conclusione agli avversari, sale in cattedra Annunziata, che si esibisce in un paio di interventi importanti. Nel finale gol annullato ad Auricchio per fuorigioco inesistente (l’attaccante è dietro la linea della palla sull’assist di Nocerino). Episodio ininfluente, che non macchia la quinta festa dei viola. E, come nelle precedenti occasioni, finisce con i giocatori sotto la tribuna a saltare e cantare insieme ai tifosi. Un altro tassello è stato messo, la scalata continua.
Pasquale Lucchese