Non è l’epoca delle buone maniere. Il “bon ton” di questi tempi lascia a desiderare. Ci si mettono anche i padri nobili della “repubblica delle banane casoriana” a dare il cattivo esempio.
Si stanno insultando a dovere dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale.
I nostri beneamati ex consiglieri comunali sembravano energumeni da angiporto; potranno d’ora in poi consigliare stile e impartire lezioni?
Se questo è l’esempio che viene da chi governa la cosa pubblica, come stigmatizzare i cittadini se vanno fuori riga con “le stelle di Natale” o inanellano proteste come fanno da tempo i precari.
La settimana è stata ricca. Cito a caso i protagonisti che non hanno osservato il galateo: quelli del gruppo Carfora: Marino, Marchetti, Del Prete, Cortese. Brava gente, anche simpatica, se vogliamo, ma terribilmente diseducativa. Ha aperto le danze Carfora, il quale ultimamente ne imbroccava poche. Se ne esce con un documento che dà la colpa al suo Assessore più importante, colpevole di aver guidato 13 consiglieri alle dimissioni e al conseguente scioglimento del Consiglio Comunale.
Ha convocato tutti i giornalisti, anche quelli da lui sempre criticati (e non solo), dimenticando gli attacchi che gli sono venuti dalla sua maggioranza sul riequilibrio di bilancio, sui debiti fuori bilancio, sulle mancate demolizioni dei manufatti abusivi, sui marciapiedi di via Principe di Piemonte e via Nuova Padre Ludovico. I giornali non possono essere pieni di elogi. Le parole del Sindaco e del neo consigliere regionale, che solo i giornali riescono a dare cassa di risonanza, pesano come macigni: chi toglierà dalla testa della gente che nella vita amministrativa e politica di questa Città esistono “spin doctor indagati” o “consiglieri comunali che hanno ricevuto premi per loro stessi, e per i loro amici, parenti, nipoti e fidanzate”?
Casillo e Polizio meritano un capitolo a parte. Insieme, uno contro l’altro disarmati, fecero perdere le elezioni ad Armando De Rosa prima e a Raffaele Imondi poi, di mandare a casa la Giunta Progressista di Franco De Luca, e sono i maggiori artefici della caduta di Giosuè De Rosa e Vincenzo Carfora.
Le aree dismesse, il mercato ortofrutticolo e quello del venerdì, la città cementificata, il turismo religioso, il centro storico evirato e stuprato, il traffico, i divieti di sosta e di transito, l’orario delle serrande, il verde che non c’è, i veleni tossici di una Città peggio di Seveso, le parcelle a tecnici e professionisti, i progetti mai realizzati, gli scuolabus, gli oneri di urbanizzazione, i terreni di Ponticelli, i fitti passivi, gli acquisti sballati e tanto altro, sono tutti problemi irrisolti che hanno uguale matrice e uguale epoca.
Questo Sindaco è stato incapace o gli hanno impedito di esercitare il suo lavoro, trattandolo come nemico della Patria.
I consiglieri comunali hanno spaccato il Consiglio Comunale. Dopo aver incassato centinaia di voti, in questi quattro anni hanno solo pensato a sputare veleno, organizzando veri e propri mercati di tessere da brutte figure, non ci piacciono. Meritavano pernacchie.
Il nostro “bon ton” non lo consente. Ed allora ci hanno pensato da soli. In silenzio, di nascosto, senza farsi vedere, hanno firmato le proprie dimissioni e si sono mandati a casa. Finalmente!
Nando Troise