“A Napoli – dichiara il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – in un palazzo a Corso Vittorio Emanuele, circa 60 cittadini hanno comperato insieme una compostiera per smaltire i rifiuti che servirà un intero condominio. Si tratta della prima compostiera condominiale in città. Se la pratica si diffondesse i napoletani in prima persona potrebbero contribuire alla risoluzione dell’emergenza rifiuti senza spendere milioni fondi pubblici per la costruzione di megaimpianti inutili e oltretutto potrebbe essere un motivo di rilancio per un’agricoltura di qualità”.
“La pratica del compostaggio domestico – continua Borrelli – è indicata da molti come un elemento fondamentale per la buona gestione dei rifiuti nelle nostre città. Il concetto è molto semplice: produrre meno rifiuti. Ogni cittadino separando il materiale secco riciclabile da quello umido compostabile opera una prima differenziazione dei rifiuti. Nel caso della frazione umida basta lasciar fare alla natura ciò che fa da milioni di anni. Gli scarti alimentari, le foglie, tutto ciò che è costituito da materia organica può essere decomposto da specifici batteri, e trasformato in compost, cioè terriccio molto nutriente. Questo compost può essere utilizzato per fertilizzare campi, giardini, boschi o per il recupero di cave abbandonate. Insomma è una risorsa dal valore non indifferente. In Campania non abbiamo impianti che possano trasformare i rifiuti organici in compost ranne che a Salerno”.
“La compostiera – conclude Borrelli – è uno strumento prettamente urbano, da tenere fuori al balcone o nel cortile di un condominio, non serve ovviamente a chi possiede un giardino. Smaltire naturalmente questa tipologia di rifiuto significa produrre meno immondizia, rendere più facile lo smaltimento dei rifiuti a livello regionale e, in periodi di crisi, avere meno rifiuti per strada. Va ricordato che sono proprio i rifiuti organici la causa del cattivo odore e della produzione di percolato, e rappresentano circa il 40% sul totale di immondizia prodotta.
Solo con queste azioni piccole, concrete e dal basso si può davvero risolvere l’ emergenza rifiuti e contrastare in modo concreto il mondo delle ecomafie”.