Il dipartimento “Ambiente, Territorio e Infrastrutture” del partito Italia dei Valori della Provincia di Napoli coordinato da Salvatore Iavarone, ha presentato una serie di proposte per la piattaforma programmatica del partito, che sarà discussa a Vasto il prossimo fine settimana durante la Festa dei Valori.
Il dipartimento ha elaborato una sintesi di proposte, che saranno alla base del futuro programma del partito a livello nazionale e in Campania. Massima attenzione all’ambiente ancora una volta, ma non solo ai temi dei rifiuti.
Riportiamo una parte delle proposte del dipartimento.
RIPARTIRE DAI BENI COMUNI: Ambiente e territorio
Quando Italia dei Valori propose i referendum contro il nucleare e contro la privatizzazione dell’acqua la ragione di fondo era di avviare il
cambiamento del modello di sviluppo ed energetico del paese, nella consapevolezza che la crescita economica non poteva essere perseguita nei modi conosciuti fino ad oggi. La nostra proposta strategica è che le risorse pubbliche disponibili siano usate in primo luogo per mettere in sicurezza le scuole, gli edifici pubblici, i territori soggetti a dissesti idrogeologici, le aree sismiche, come anticipazione dei costi futuri dei risarcimenti delle calamità, secondo il principio che ogni euro risparmiato è un euro guadagnato. Nel contempo e parallelamente, le nostre risorse pubbliche vanno indirizzate ad un potente stimolo al risparmio ed all’efficienza energetica, che sono la “fonte” di energia più efficace. Per questo, riteniamo prioritaria attivare una politica attenta alle fonti energetiche rinnovabili, in una parola all’economia verde, vera e propria rivoluzione energetica e
produttiva.
Proponiamo:
– sostituire progressivamente le fonti energetiche fossili (fino alla loro finale dismissione) con quelle rinnovabili, producendole in modo diffuso, con reti intelligenti e distretti locali di auto-produzione, attraverso incentivi e semplificazione per le autorizzazioni;
– realizzare un piano energetico nazionale che preveda una politica della ricerca con risorse comparabili con quelle dei nostri partner europei;
– fermare il consumo di suolo e salvaguardare il paesaggio, valore aggiunto essenziale, promuovendo il recupero del patrimonio edilizio esistente;
– dare priorità alla manutenzione delle infrastrutture esistenti;
– rendere obbligatoria l’analisi costi-benefici per bandire gare d’appalto su progetti esecutivi, con i progettisti responsabili in solido circa le modifiche in corso d’opera non preventivate;
– riportare i costi delle infrastrutture alla media europea, affidando la VIA a professionisti indipendenti;
– integrare i diversi modi di trasporto, per un’offerta logistica al passo con l’Europa, con la scelta prioritaria del trasporto ferroviario pendolare per risolvere i nodi urbani congestionati e gli spostamenti su breve distanza, e comunque con l’incentivazione all’uso del trasporto pubblico efficiente e competitivo per disincentivare l’uso dell’auto privata;
– combattere la corruzione e la penetrazione della mafia nei cantieri, che costituiscono un oggettivo impedimento ad una seria politica infrastrutturale;
– dare piena attuazione del referendum del 2011, secondo cui il gestore del servizio dell’acqua non deve trarne profitto, sia per l’abrogazione della garanzia della remunerazione del capitale che per la gestione pubblica del servizio, attuato da un ente pubblico economico.
– puntare a “rifiuti zero” con la riduzione dei rifiuti all’origine, la loro riutilizzazione attraverso la raccolta differenziata, evitando la combustione diretta, con un netto NO AGLI INCENERITORI, inefficiente e inquinante. Aumentare tassazione per chi produce eccessivi imballaggi. La raccolta differenziata è il presupposto fondamentale per la realizzazione della finalità precedente. La separazione della frazione secca da quella organica umida, con modalità di differenziazione spinta, è l’obiettivo primario in modo da avere le componenti secche del rifiuto (carta, legno, vetro, plastica, metalli) già predisposte per il riciclaggio. La frazione umida, trattata in impianti per la digestione anaerobica, produce biogas e
digestato di qualità.Favorire la nascita di società per il riciclo, soprattutto peri i giovani ed in modo cooperativo, sul modello di Vedelago. Garantire la sanzione di scioglimento per le amministrazioni che non raggiungono numeri minimi di percentuale sulla differenziata.
– Sostegno concreto a parchi e riserve naturali, aumentando la superficie di aree protette in italia.
– Incentivi per mezzi di trasporto ecologici privati e pubblici.
– Monitoraggio e sanzioni per garantire la tutela del mare.
– Bonifiche nelle regioni colpite per anni dal fenomeno dello sversamento dei rifiuti tossici.
– Controlli e sanzioni per il fenomeno dei roghi tossici.
– Inasprire sanzioni e controlli per il fenomeno dei roghi boschivi.
– Garantire per legge un numero minimo di metri quadri per abitante in ogni città.
– Sostenere in turismo green con incentivi statali.