Il micidiale scempio ambientale, dagli effetti disastrosi sulla salute pubblica, prodotto dai roghi tossici, dopo l’ampia e approfondita inchiesta del quotidiano “Avvenire” (ne ha parlato anche codesto sito con una serie di articoli sulla Cantariello e sulle iniziative dei Comitati fuochi, letti da coloro che per dovere istituzionale avrebbero dovuto intervenire in questi anni, ma non hanno irresponsabilmente mosso un dito), è oggetto di massima attenzione da parte del ministro della Salute Renato Balduzzi. Questi, in base a quanto emerso dallo studio dell’istituto Pascale di Napoli, facendo “riferimento all’incidenza della mortalità per malattie oncologiche”, ha disposto la costituzione di “un gruppo di super esperti” ai quali è stato affidato il compito di accertare nei dettagli la “situazione epidemiologica nella “terra dei fuochi”, tra le province di Napoli e Caserta (quindi, anche nella vasta area circostante il sito Cantariello), al fine di verificare “se l’incidenza della mortalità per tumore dipenda da fattori ambientali”. Gli esperti dovranno comunicare i risultati del loro studio entro il 26 Settembre
prossimo. Il Direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, dott. Giuseppe Ruocco, coordina il gruppo di lavoro, di cui fanno parte, fra gli altri, Liliana Arcangela Rita La Sala, Direttore dell’Ufficio qualità degli ambienti di vita sempre del Ministero e Antonio Federici, Direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.
Anche il ministro dell’Ambiente Clini ha disposto un’analoga indagine assegnata ai carabinieri del Noe, i quali già hanno preso visione della relazione dell’Istituto Pascale di Napoli, nella quale sono riportati i dati allarmanti dello studio condotto dal dottor. Montella. Le istituzioni, dunque, cominciano a uscire dalla latitanza per occuparsi del problema, finora denunciato soltanto da persone sensibili o seriamente inferme, colpite anche da lutti familiari per patologie sviluppatesi a causa dell’inquinamento ambientale. Esse hanno finalmente deciso di unirsi in comitati, lottando perché la salute non sia solo un diritto sancito dalla Costituzione repubblicana, ma sia concretamente salvaguardato. Eppure, il famoso oncologo Umberto Veronesi, tramite la sua Fondazione, ha riferito che il problema dei roghi tossici è legato unicamente ai rifiuti solidi urbani. Immediata e dura la replica dei Comitati fuochi, i quali hanno sollecitato la gente a inviare una e mail di protesta alla Fondazione suddetta, scrivendo fra l’altro: “Lei, signor Veronesi, e la sua Fondazione, dovete solo vergognarvi dei danni irreparabili che state causando alle popolazioni del Sud”. E’ opportuno ricordare al noto Oncologo che nel 2004 un articolo pubblicato sulla rivista scientifica “The Lancet Oncology” definiva l’area tra i comuni di Nola, Acerra, e Marigliano “triangolo della morte”. “L’autore, Alfredo Mazza, un ricercatore dell’Unità fisiologica clinica del Cnr di Pisa, aveva evidenziato l’alta incidenza di malattie tumorali, correlandola alla presenza di discariche illegali di rifiuti tossici disseminate sul territori”(notizia riportata dal giornalista Bernardo Iovene nel libro inchiesta “Campania infelix”).