“Volontariato come scelta di vita” è l’intento che anima l’associazionismo in città, che si arricchisce di un nuovo gruppo, che non vuole sovrapporsi o competere con realtà preesistenti, ma entrare a far parte della rete della solidarietà, che in città conta già molti sostenitori.
L’ultima associazione per il sostegno di indigenti, nativi e stranieri, è stata inaugurata nella Rettoria dello Spirito Santo, ed è intitolata ad un missionario, morto nel 1952, il Beato Paolo Manna. Don Pasquale Cammisa, parroco della Chiesa, già parroco del santuario di S.Antimo, ha voluto celebrare il religioso le cui spoglie sono conservate nella sua città natale, Ducenta. Manna fu beatificato nel 2001 perché considerato una sorta di “eroe” nell’operare a favore degli ultimi della terra. “Da parroco ho avuto la possibilità di conoscere le esigenze del territorio, la povertà imperante, che cresce a dismisura in concomitanza con la crisi economica. Mi appello a tutti quelli che a diverso titolo possano donare tempo, risorse, carismi per seguire, in maniera non occasionale, chi è in condizioni di indigenza- questo l’appello di don Pasquale”. Ospite alla presentazione il sindaco di S.Antimo, Francesco Piemonte, che ha sottolineato “la vocazione della città ad accogliere gli stranieri”, ci sono circa cinquemila pakistani, di cui solo un migliaio censiti, e sono stati utilizzati fondi del Ministero degli Interni per realizzare un centro di integrazione socio-culturale e di servizi per gli stranieri. E’ intervenuto padre Giuseppe Buono, missionario del Pime, Pontificie Missioni Estere, l’associazione la cui attività il beato Manna aveva diffuso nel sud Italia. Giornalista, scrittore, padre Buono ha raccontato l’eccezionale vita di Manna, ma ha anche descritto le sue numerose esperienze nelle missioni in Asia ed Africa, portando la testimonianza di chi ha scelto di abbandonare tutto e partire per mettersi a totale servizio dei poveri. Era presente il vescovo della diocesi di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo, che ha raccontato la complessa realtà dei 29 comuni da cui è composta la sua diocesi e dei tanti giovani che si stanno avvicinando al volontariato, “creando delle realtà che rappresentano un fiore all’occhiello per la diocesi, per il fatto di essere espressione di un impegno costante e non occasionale”. Ha raccontato la sua esperienza di volontariato trentennale sul territorio Antonio Gianfico, che da responsabile del centro di volontariato “Federico Ozanam” di S.Antimo, a febbraio è divenuto presidente della Federazione di Volontariato Nazionale “San Vincenzo de’ Paoli”, di cui Ozanam è una conferenza speciale. Ozanam ha iniziato ad operare con i minori disagiati, con il doposcuola ed i laboratori, aprendo, nella periferia della città, le sue porte ad attività teatrali, a progetti di supporto alle scuole, coinvolgendo gli studenti ed i genitori, con concorsi, tra cui quello per sollecitare la cittadinanza attiva. Opera con giovani affinché diventino portatori di buone pratiche in tutta la comunità.