Il CAM, il museo di arte contemporanea internazionale di Casoria non esiste, dopo 13 anni di attività, di mostre, di biennali, di festival, di artisti e di cultura, non esiste, eppure più di una volta il sindaco della città è intervenuto alle inaugurazioni degli eventi del museo, non da ultimo quello che vedeva protagonista Roberto Saviano a cui il CAM ha dedicato, provocatoriamente, una sala, e che lo stesso scrittore cita in un articolo su l’Espresso.
“Un gesto irrituale – quello di dedicare una sala a una persona in vita – attraverso cui si sperava di attirare l’attenzione, soprattutto della politica che decide di fondi e finanziamenti. Un gesto attraverso il quale si era pensato di restituire a Casoria quella normalità che altrove è data per scontata. Dove normalità significa che, se esiste un museo che è un gioiello incastonato nel sottoscala di una scuola media, che esiste e resiste da 13 anni, logica e civiltà imporrebbero che il Comune e la Regione lo sostenessero per dare ai cittadini di Casoria quello che meritano, ovvero la possibilità di essere centrali laddove invece regna la marginalità.(http://m.espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2017/05/17/news/se-la-camorra-e-solo-elettorale-1.301984 )”
Ma il museo non appare neanche citato nel nuovo bilancio comunale, quindi non esiste, almeno quando si tratta di soldi, ma se invece ci si puo’ fare una foto con il personaggio di turno allora il museo riappare come ricorda lo stesso Saviano nel medesimo articolo:
All’inaugurazione della sala a me dedicata era presente il Sindaco di Casoria; la sua presenza fu promessa di impegno, eppure nel documento di programmazione per il prossimo biennio il Cam non è contemplato e, molto probabilmente, dopo 13 anni, dovrà chiudere i battenti. Se questo dovesse accadere, con il Cam Casoria avrà perso l’unica possibilità di scambio vero che in questi anni gli sia stata concessa. E l’avrà persa perché la politica quando c’è da stringere mani e patti è sempre presente, quando c’è da mantenerli latita.(http://m.espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2017/05/17/news/se-la-camorra-e-solo-elettorale-1.301984 )
La situazione ha spinto il direttore del CAM, Antonio Manfredi, a lanciare nuova rivoluzionaria campagna mettendosi a nudo per il suo museo per sopperire alla mancanza di finanziamenti istituzionali e scongiurare il pericolo di chiusura.
L’immagine provocatoria che lo ritrae coperto solo da una scritta è il simbolo di Support o’ CAM, la campagna lanciata da Manfredi alla ricerca di supporto per il museo di Casoria. L’operazione, divulgata anche a livello internazionale, gioca sul doppio senso della parola support, sostenere ma che in napoletano significa sopportare, un pungolo per le amministrazioni locali e regionali che continuano ad ignorare la presenza del CAM.
Saranno gli stessi artisti a finanziare il museo prendendo in gestione annualmente 1 metro degli spazi del museo e al contempo privati cittadini e aziende potranno adottare una delle opere in collezione permanente. Sarà una delle più interessanti operazioni artistiche mai realizzate da una istituzione culturale autogestita direttamente dagli artisti, da privati cittadini amici del museo e dalle aziende.
L’ala messa a disposizione per questa operazione è di circa 300 mq, il 10% del museo e ci sarà spazio per 50 pittori, 50 scultori e 50 fotografi.
Gli artisti potranno prenotare 1 metro del museo ed allestire una propria opera per 1 intero anno al costo minimo di 10€ al mese per un totale di 120€ annuali e al contempo partecipare al FESTIVAL SURVIVAL 2017.
100 opere della collezione permanente potranno essere adottate da privati cittadini per la somma di 50€ annuali mentre le aziende private potranno contribuire con 500€ annuali per aggiudicarsi una delle 100 opere da esporre nei loro uffici di rappresentanza in comodato d’uso.
http://www.casoriacontemporary
ITALIANO Il direttore del CAM si mette a nudo per salvare il museo Antonio Manfredi, direttore del CAM, si mette a nudo per il suo museo. L’immagine provocat…
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