La recente manovra del Governo produce effetti pesantissimi su tutto il Pubblico Impiego e su Scuola, Università e Ricerca. Risparmi e tagli agli organici hanno fatto perdere ai lavoratori della scuola dagli 800 ai 3.000 euro l’anno, con il blocco degli scatti e dei contratti fino al 2013. Effetti devastanti sull’occupazione e sul precariato. In due anni si perdono 90.000 posti di lavoro e si determinano 45.000 licenziamenti per i precari (25.000 lo scorso anno e 20.000 quest’anno). Meno immissioni in ruolo. Nessuna stabilizzazione nell’Università e nella Ricerca. Ridotti del 50% i contratti a termine. Altro che riforma. Manca del tutto l’ impianto strutturale. I provvedimenti della Ministra rispondono solo ad una logica finanziaria, che colpisce. prima di tutto, i pubblici lavoratori. Verso la deriva culturale, il Paese perde le migliori intelligenze, costrette ad emigrare. Quale sviluppo per la nostra Italia?