Domenica 8 ottobre è una data che ha rappresentato una svolta socio-culturale per l’intero hinterland nord-napoletano. Sottoterra Movimento Antimafie, associazione che da ormai 7 anni si occupa di lotta alla criminalità organizzata, ha inaugurato la sua sede: in via Trento numero 53 a Frattamaggiore, i ragazzi dell’associazione hanno visto finalmente l’apertura di un luogo che nasce come base per poter continuare a operare attivamente sul territorio, un luogo dove coordinare i tanti progetti che vogliono stimolare la cittadinanza alla legalità, in una provincia dove la tessitura di un manto sociale è fondamentale per vincere una criminalità che ancora esiste e di cui spesso si stenta a parlare, anche tra le istituzioni.
A seguito dell’inaugurazione della sede, che visto un toccante intervento via Skype di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato-eroe che ha fatto della lotta alle mafie un credo, abbiamo fatto qualche domanda alla dott.ssa Angelica Argentiere, volontaria e Presidente del Movimento.
Com’ è nata, anni fa, l’idea di Sottoterra e qual è il suo scopo principale?
Sottoterra è un’idea nata spontaneamente da un ragazzo di Frattamaggiore di 17 anni, Luca De Cristofaro, che ha condiviso la sua esperienza: “Sottoterra è la realizzazione di un sogno”: “Vengo folgorato dalla legalità e capisco che devo cominciare a conoscere da cosa e da chi è composto il suo mondo. Persone che agiscono e vi hanno agito, curiosità, vittime di mafie con storie di mafia e antimafia. Vengo folgorato da Peppino (Impastato) e penso che questo amore debba concretizzarsi in qualcosa di utile e di pubblico e a Frattamaggiore nasce la prima associazione anticamorra dopo aver creato un gruppo di discussione su facebook e aver coinvolto altri ragazzi per l’iscrizione ufficiale e la registrazione dell’organizzazione di volontariato Sottoterra. Si muovevano i primi passi di giustizia sociale”.
L’idea di Luca è diventata man mano l’idea e l’azione di chi ha sempre visto la legalità come un’opportunità e una possibilità da potersi concedere per credere in un cambiamento possibile o far venir fuori nello scetticismo generale che le persone per bene sono la maggioranza. Infatti, l’Associazione ha proprio questo scopo: attraverso l’educazione alla legalità, al senso di giustizia di ottenere un coinvolgimento sociale con azioni di tutela e promozione di cittadinanza attiva e beni comuni e vivere etico. Il nostro nome lo spiega bene: solo dal basso e da SOTTOTERRA si può cominciare.
Qual è il risultato più importante che crede abbiate raggiunto in questi anni?
Se per risultato si intende qualcosa di raggiungibile, misurabile e quantificabile, pensiamo alla nostra sede: abbiamo acquisito stima e fiducia della cittadinanza tanto che con le loro donazioni siamo riusciti a fittare uno spazio indipendente che abbiamo ricostruito con le nostre forze grazie ai volontari e ai cittadini senza alcun aiuto da parte delle istituzioni. Ma per noi il risultato è anche l’aver acquisito la fiducia e la consapevolezza di aver moltiplicato l’idea e il messaggio di Luca come gruppo associativo e l’aver acquisito la fiducia delle nuove generazioni nell’accogliere il nostro messaggio di legalità e giustizia, pensando a loro non come il futuro, ma come il presente e un presente, un dono da accogliere e proteggere.
Con l’apertura della sede, quali sono i nuovi progetti che l’Associazione intende promuovere?
La sede è stata resa possibile grazie ai fondi 5×1000 che i contribuenti hanno donato al movimento Antimafie e sarà restituita alla cittadinanza sotto forma di servizi e opportunità: un’aula studio nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19 come orario integrativo della biblioteca comunale di Frattamaggiore; uno sportello d’ascolto tenuto da un counselor esperto per dare un supporto psicologico a studenti, famiglie, pensionati in difficoltà e chiunque avesse la necessità di instaurare una “relazione d’aiuto” come opportunità di esplorare e riconoscere i propri schemi d’azione e di pensiero e aumentare il livello di consapevolezza, così da saper utilizzare al meglio le proprie risorse personali per gestirsi in modo efficace e raggiungere un maggiore benessere previsto per le giornate del 19 ottobre e 30 novembre. E’ possibile prenotarsi a titolo completamente gratuito inviando una mail all’associazione info@sottoterra.org o prenotarsi in sede negli orari di apertura.Tra le attività previste anche un cineforum mensile sulla legalità e un’assemblea pubblica insieme con la cittadinanza come momento di aggregazione di raccolta dei bisogni da poter trasferire agli organi preposti. Per questi ultimi mesi del 2017 le attività in programma sono queste, ma siamo sempre pronti a recepire suggerimenti e a coinvolgere la cittadinanza già nella fase di progettazione.
Nel corso di questi anni, come Associazione, siete stati molto presenti anche nelle scuole . Perchè un’educazione alla legalità e all’anticamorra è così importante?
“La mafia teme più la scuola che la giustizia.L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa” diceva Antonino Caponnetto che guidò il pool antimafia dall’1983 insieme a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe di Lello e Leonardo Guarnotta e il cui operato portò ai risultati del maxiprocesso del 1986). Le sue parole testimoniano bene il senso di lotta alla mafia non come opera distaccata di repressione ma come movimento culturale.
Le scuole e la strada sono sempre state le nostre sedi prima di via Trento 53 a Frattamaggiore. Grazie al CSV, Centro Servizi per il Volontariato di Napoli, e grazie agli studenti stessi che hanno voluto fortemente la nostra presenza nei loro istituti, abbiamo continuato la nostra opera di semina di senso di legalità e giustizia. Ma ci teniamo a fare una precisazione: a noi interessa poco l’antimafia da salotto, a noi piace avere le “mani sporche” alle mani pulite della camorra. Ragioniamo insieme ai ragazzi rispetto alle opportunità che perseguire la legalità conviene. Se non pago il parcheggiatore abusivo, non compro botti illegali, droghe depotenzio le casse della camorra. C’è qualcosa di irrinunciabile: le nostre scelte. Possiamo sempre decidere da che parte stare senza necessariamente fare gli eroi ma nel nostro quotidiano contro l’indifferenza dilagante del “chi me lo fa fare”.
Cosa direbbe a un giovane che è convinto che le cose qui non possano cambiare?
La camorra fa parte delle nostre vite più di quanto noi stesso crediamo. Siamo talmente assuefatti alle piccole illlegalità che ormai non ci facciamo più caso. Nei nostri territori, dove la camorra non ha le pistole ma va in giro in giacca e cravatta, è molto semplice ritrovarti in un bar con il “camorrista” di turno e condividere il bancone per un caffè, serrande abbassate perchè tartassate dal pizzo, sistemi camorristici che decidono le raccomandazioni scolastiche. Ai ragazzi suggeriamo di riconoscere queste situazioni. Già il riconoscimento costituisce una base per il cambiamento. Il mondo non cambia con le nostre opinioni ma con il nostro esempio e noi per mondo intendiamo le strade che percorriamo, i luoghi in cui viviamo. Imparare a coglierne la bellezza per poterli poi difendere.
Gianluca Grimaldi