Il campionato italiano di serie A ha celebrato i suoi fasti milionari. La Juventus, certo la più brutta di questi ultimi nove anni, ha prevalso grazie ai demeriti di Lazio ed Inter, entrambe peggiorate sia nel gioco che nei risultati al ritorno dal lockdown.
Nella stessa giornata, riempita dalle garrule grida dei bimbi felici, in Italia e nel Mondo si continuava a piangere lutti disastrosi. Sabato 25 luglio i deceduti nel mondo erano 641.273. L’Italia è al quinto posto con 35.102 morti, preceduta da Usa, Brasile, Regno Unito e Messico. La Lombardia con i suoi 16.801 deceduti raggiunge quasi la metà dei morti italiani.
Le vicende della vita e dello sport s’intersecano e riempiono l’ultima calda giornata festiva napoletana.
Si gioca. Il caldo estivo inceppa in questi mesi il campionato secondo una linea di pensiero dimentica dei gravi danni che nei mesi invernali causano il gelo, la pioggia e la neve. Penso, invece, che siano state proprio queste temperature a rendere questo finale di campionato tra i più belli degli ultimi 50 anni.
Malagò, Gravina e Dal Pino stanno pensando e poi concordare sulla sospensione invernale. La proposta italiana arriverà nel mese di agosto sia alla FIFA che alla UEFA.
L’industria del calcio non ammette ritardi. Sorprende come Cristine Lagarde non abbia affrontato l’argomento che ormai compete anche a lei. Gli euro.
Un risultato rimbalza a Napoli: è quello che riguarda l’Inter. La botta di venerdì scorso al Ferraris sembrò a tutti giustificata dalla pochezza dei genoani, lasciando capire che più che di meriti di Lukaku e dei suoi compagni bisognava forse parlare di demerito del Genoa. Naturalmente messe così le cose la realtà subisce brusche deformazioni.
Condizionati da questi complessi si insiste in un autolesionismo che almeno le generazioni più moderne spero che respingano.
Domenica 2 agosto finisce il campionato. Al San Paolo in serata arriva la Lazio.
Il Napoli è meravigliosamente in sella. Sabato scorso ha ottenuto quel che tutti noi si auguravano. Invece di due potevano esserci più gol. Il vezzo di alcuni partenopei a voler giocare palla, dare spettacolo, a marcare si, ma con sufficienza….
E i campionati spesso, invece, si vincono non concedendo niente allo spettacolo, qualche volta non giocando palla, sempre tenendo presente le marcature, mossa fondamentale del calcio.
L’ESTETICA non è prerogativa maschile ma femminile. Questo vorrei ricordare a Gattuso e ai suoi. Tra i quali è certamente Lorenzo Insigne, di Frattamaggiore. Ricordiamo a Insigne del nerbo e della grinta. Ricordiamo ad Insigne che è lui il vero uomo – guida di questo Napoli.
A tutti, noi preferiamo Insigne. C’entra la fedeltà e altro in questo riconoscimento.
Guardiamo al futuro. Come sempre è denso di imprevisti.
Questo campionato è senza respiro. La Juventus, purtroppo, ha vinto il suo nono scudetto di seguito, non avrà bisogno di molta fatica a liberarsi, delle sue ultime due partite di campionato (Cagliari e Roma) e concentrarsi sul ritorno di Coppa con il Lione. Anche l’Inter, nonostante lo Stadio di San Siro vuoto, rischia nella sua corsa al secondo posto. Il Napoli, dopo la trasferta di Milano martedì sera, riceve la Lazio e Gattuso promette acre impegno e semmai una sorbola in previsione della chiusura del campionato ed a Napoli. La Juve, sarà impegnata a Cagliari. Zenga continua a sostenersi a furor di Cragno. Potrebbero essere le sue due ultime partite. Liverani è il favorito alla panchina sarda nonostante il Lecce voglia ancora puntare su di lui per un presto ritorno in serie A.
E a Napoli arriva la Lazio.
La Lazio sta tentando disperatamente di trovare un suo equilibrio, sul piano economico e tecnico. E Lotito non ha che… l’astuzia dalla parte sua. I MILIONI della cessione di Milinkovic Savic gli farebbero proprio comodo.
La Lazio è al quarto posto della classifica. Il suo allenatore Simone Inzaghi si è fatto preannunziare a Napoli da due dichiarazioni: la prima riguarda la impostazione della partita. “Mi auguro che il Napoli ci aggredisca”. La seconda è politica: “Mi farebbe piacere che lo scudetto ritornasse a Napoli”.
Inzaghi è un allenatore compito ma anche isterico. La sua squadra si regge sulla vena di Immobile e sulle parate di Strakosha. Certo non sta deludendo. Dopo i cinque gol rifilati al Verona, si allena con il Brescia all’Olimpico prima di venire a chiudere questo straordinario campionato che li ha visti tornare dopo 13 anni in Champions League a Napoli. Quindi è al meglio.
Il Napoli ha problemi grossi di formazione. La squalifica di Mertens, gli infortuni di Manolas e Llorente finiscono con ….. “l’attenuarli”, notevolmente. Gattuso recupera Malcuit.
Lozano è sembrato improvvisamente morso da una tarantola negli ultimi allenamenti. Cosa dire? Accertato che i napoletani in genere quando sono stati chiamati all’impegno, hanno fatto il loro dovere, attendiamo la recita …. di martedì sera.
Comunque l’attacco più probabile sembra questo: Lozano, Allan, Fabian, Milik, Insigne. Il resto della formazione, martedì sera a Milano, sarà: Ospina, Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui. Il ritorno di Demme, punto centrale e di equilibrio davanti la difesa.
Augurabile, visto i tempi che corrono, che altre botte non se ne debbano ascoltare domenica al San Paolo. Con la Lazio sarà partita molto difficile e certo Gattuso non utilizzerà l’undici di Barcellona.
Qualcuno insinua che sono in troppi a volere il male di De Laurentiis……
Fratelli, siamo i vincitori della Coppa Nazionale ed alla vigilia di un evento calcistico storico.