Dopo quasi vent’anni dalla sua morte, Lady Diana rivive in un musical. Serena Autieri nei panni della Principessa del Galles nello spettacolo “Diana e Lady D”. Affiancata solo da 6 ballerine, l’attrice recita, balla, canta il dramma di una donna “nata per non essere libera”, in un dialogo tra due anime, la Lady D pubblica e la Diana privata
Il Teatro Italia di Acerra, giovedì 23 marzo, alle ore 20,30, accoglierà la straordinaria Serena Autieri con lo spettacolo musicale “Diana & Lady D”, prima opera teatrale al mondo sulla vita della principessa triste, scritto e diretto da Vincenzo Incenzo e prodotto da Engage.
Serena Autieri inscena una performance verbale e fisica dai contrasti sorprendenti, facendoci rivivere l’ultima notte della principessa del popolo in un flusso di coscienza intenso e poetico, dove lampeggiano l’infanzia difficile di Diana, la stagione felice dell’adolescenza, la vita controversa con Carlo, le maestose cerimonie reali, le raggianti apparizioni nella moda e nella mondanità, il volontariato spettacolare, i discutibili amanti, la solitudine e il dramma. Fino al sorprendente, spettacolare epilogo, che colpirà il cuore di ogni spettatore.
Il palco si fa luogo dell’anima e nostalgico “dopomondo” grazie al disegno scenico del Premio Oscar Gianni Quaranta (migliore scenografia per il film “Camera con vista” nel 1986); le luci di A J Weissbard (Bob Wilson, Cronenberg, Sten, Greenaway), inventano suggestioni intense sdoganando spazio e tempo; le cadute e le resurrezioni vengono tratteggiate dalle ballerine di Bill Goodson (Diana Ross, Gloria Estefan, Stevie Wonder, Moulin Rouge).
La luce e il colore incontrano la poesia nei vestiti di Silvia Frattolillo, costumista storica del teatro italiano. Immanente è la musica, diretta da Maurizio Metalli, a raccontare un cuore e un’epoca, con inediti e successi planetari registrati tra Londra e Los Angeles da musicisti di fama mondiale come Russ Miller, Robert Cohen, Matt Bissonette, abitualmente al fianco di Elton John, Andrea Bocelli, Nelly Furtado, Tina Turner.
Diana e Lady D è un dialogo per voce sola: un luogo comune e abusato considera doppie le personalità eccellenti. Parte pubblica e parte privata da sempre generano suggestioni di contrasti forti, violenti, talvolta fatali. Due anime in lotta, una fragile, l’altra invincibile, che condividono un unico corpo.
Mai come nel caso di Diana però tutto questo è stato così trasparente e autentico. La principessa e la maestrina d’asilo, la bulimica e la filantropa, la mamma e l’amante si sono ostacolate e combattute fino all’ultimo giorno, bruciando una il terreno dell’altra e rivendicando la loro impossibilità di coesistere mentre incessanti scorrevano copertine patinate, sorrisi, onorificenze ed applausi.
L’infanzia difficile, la stagione felice dell’adolescenza, la vita controversa con Carlo, le maestose cerimonie reali, le raggianti apparizioni nella moda e nella mondanità, il volontariato spettacolare, i discutibili amanti, la solitudine affiorano in un flusso di coscienza intenso e poetico.
Il sipario si apre sull’ultima notte, quella dell’incidente. Diana sta per lasciare l’hotel Ritz e raggiungere Dodi per fuggire l’ennesimo presidio dei fotografi. Un ultimo colpo di cipria allo specchio ed ecco manifestarsi l’altra parte di sè. E’ l’occasione per dirsi definitivamente tutto.
E’ un rinfacciarsi di colpe e di accuse ma è anche il tentativo ultimo di essere comprese. Fino ad arrivare al perdono, alla ricomposizione del se’, dopo di cui anche la morte, può essere abbracciata con tenerezza.
DIANA & LADY D è un inno all’amore, un canto all’essenza pura della vita; ed è anche il grido di ogni donna inascoltata. Perché ancora oggi, in una società devota alla religione dell’individualismo, la libertà femminile è una libertà spesso non prevista.
Serena Autieri con poesia, forza e delicatezza solleva un augurio colmo di speranza e di luce alla donna che verrà.