Teatro Sancarluccio chiude dopo 40 anni. Cittadini ed imprenditori si mobilitano per salvarlo. Pina Cipriani: ” A questo punto andrò via da Napoli. Con i soldi che vogliono dare a Vecchioni noi realizzavamo 4 stagioni teatrali”.

Verdi: ” la battaglia è in difesa di tutti i piccoli teatri napoletani”. Appello anche al Presidente della Repubblica.

“Quest’ anno – spiega Pina Cipriani, artista e cantante, moglie e coofondatrice del Sancarluccio con Franco Nico – il nostro teatro compie 40 anni di attività. Il regalo della mia amata città e delle istituzioni è costringerlo a chiudere. Se così sarà me ne andrò via da Napoli probabilmente in Francia dove sono molto più amata e apprezzata. Già mia figlia è fuggita via ad Edinburgo. Al Sindaco De Magistris chiedo solo di autorizzarmi almeno ad affiggere, a spese mie, una targa in memoria del mio amato Franco dentro la Galleria Vittoria dove è morto in un tragico incidente 3 anni fa”.
Stamattina diversi imprenditori, intellettuali, esponenti del mondo della poltica hanno lanciato una nuova

operazione di salvataggio del piccolo teatro che oramai è ad imminente chiusura.
“Con i 220mila euro che vogliono dare a Vecchioni il Sancarluccio sopravviverebbe 4 anni – spiega il commissario regionale dei verdi Francesco Emilio Borrelli storico sostenitore del piccolo teatro – con un cartellone ampio e a costi bassissimi per gli utenti. Questa battaglia non è solo in difesa del Sancarluccio ma di tutti i teatri sperimentali napoletani che sono il cuore pulsante artistico e culturale della città. Non si può pensare solo ad i grandi eventi e non valorizzare il nostro patrimonio interno che è ancora strordinario. Per questo ci appelliamo innanzitutto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè intervenga con la sua autorevolezza presso il Ministero dei Beni Culturali per ripristinare il piccolo fondo di 10mila euro destinato dal 1978 a questo teatro ed eliminato inspiegabilente qualche giorno fa”.
“Ho deciso di intervenire economicamente in sostegno del Sancarluccio – spiega Maurizio Marinella – perchè è un pezzo storico della città. Dobbiamo difenderlo e tutelare la nostra storia e la nostra cultura. Non vorrei girare un giorno per la città e non riconoscerla più. Se mancano le risorse pubbliche per sostenere il nostro patrimonio culturale i compensi previsti per lo strordinario artista Vecchioni per dirigere il Forum delle Culture mi appaiono davvero una esagerazione insopportabile e mi indignano”.
“Pensate che neanche i garage vicino al teatro – spiega il direttore artistico del teatro Egidio Mastrominico – ci aiutano e accettano di fare convenzioni con noi per i nostri clienti. Il comune ha eliminato le corse serali della funicolare impedendo di fatto ai nostri utenti storici del Corso Vittorio Emanuele e del Vomero di raggiungerci. Noi non vogliamo trattamenti di favore ma se si possono dare 220mila euro all’ anno a Vecchioni perchè si elimina il piccolo contributo annuo di 10mila al Sancarluccio? Forse perchè non siamo di Milano e non cantiamo nelle piazze? Eppure il nostro teatro è stato la culla di tantissimi attori napoletani e nazionali partendo da benigni e Troisi che senza questo spazio probabilmente non sarebbero mai emersi”.
A sostegno del piccolo teatro storico napoletano oltre a Marinella sono intervenuti gli imprenditori Vincenzo Bonino, Gino Sorbillo, Fabrizio Cappella di Arakne, l’ associazione Napolibuona e Andrea Cannavale figlio del noto attore Enzo.

 

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