Avete presente quell’occasione preziosa che capita quando la vita vuol farvi un regalo? Eccola: “The Human Jukebox” degli Oblivion, per la regia di Giorgio Gallione, unica data in Campania, martedì 13 dicembre al Teatro Gelsomino di Afragola. Uno spettacolo frizzante che ammicca al pubblico, dove il gruppo musicale e comico teatrale, formatosi a Bologna nei primi anni del duemila, dà sfoggio in modo impressionante del talento e dell’inventiva che li contraddistingue.
Eh, sì, Lorenzo Scuda, Francesca Folloni, Davide Calabrese, Graziana Borciani, Fabio Vagnarelli, hanno ormai la loro cifra stilistica, data dalla sperimentazione e dalla creazione continua di “format” unici, che lasciano tracce indelebili negli spettatori.
Prima di “The Human Jukebox”, dove l’uomo diventa musica, non dimentichiamo gli sketch in cui stritolano i classici della letteratura italiana, dai Promessi sposi a Dante, ed i Mash-up, i numeri in cui mescolano, accompagnati solo dalla chitarra di Lorenzo Scuda, pezzi di due artisti o generi. Il gruppo ha come modelli artistici il Quartetto Cetra, Rodolfo De Angelis, Giorgio Gaber e i Monty Python. Il gruppo ha poi un canale YouTube, che per anni è stata la loro vetrina portandoli al successo.
“The Human Jukebox”, per gli Oblivion punto d’arrivo artistico significativo, è un’ora e mezza di alto svago: mush-up, duetti impensabili, parodie, ironia. Il pubblico è protagonista, è coinvolto, anche se con discrezione, perché non invitato a salire sul palco. E’ uno spettacolo ogni volta nuovo, diverso, proprio per le proposte dal pubblico. E’ un jukebox impazzito, isterico.
Senza svelar troppo, si dica solo che è un evento irripetibile, una stravagante lode ai grandi della musica nazionale ed internazionale. Per gli Oblivion, una nuova e sfrenata sfida col pubblico.
Nicoletta Lanzano