A Casoria l’indifferenza e la strafottenza sono le armi usate.
Qualcosa comincia a muoversi al Comune. E’ in corso una vera e propria guerra per occupare le poltrone. Il Sindaco Carfora, in forza di un ragionamento molto semplice, ha spiegato: “Negli anni passati, a Casoria, è stato autorizzato di tutto, in rispetto o meno delle leggi e dei regolamenti comunali. Sto cercando di cambiare le cose”.
C’è sul campo la verifica delle procedure adottate per i condoni edilizi e per la lotta all’abusivismo. Le pratiche di
condono non sono definite. Emesse “concessioni in sanatoria” e centinaia di permessi a costruire. Il lavoro del nuovo Dirigente del Settore “Pianificazione del Territorio” è stato enorme. Dove erano, invece, i consiglieri comunali eletti per una normale funzione ispettiva? La Sezione “Che Guevara” di Sinistra Critica, da anni, sostiene che l’abusivismo edilizio è il primario grande affare della camorra. La Società Civile viene costretta ad adire le vie alternative alla mancanza di confronto presente a livello istituzionale. La Magistratura è già attenta alle cose pubbliche, inviando in continuazione a leggere carte sia carabinieri in borghese che agenti della GdF, oltre agli ispettori del Ministero dell’Economia e della Finanza Pubblica, convinta che, a Casoria, è urgente un percorso per chiarire le ragioni della latitanza della Politica su tantissimi problemi che riguardano la vita amministrativa e politica della Città, e l’elenco lo facciamo ogni domenica (fitti passivi, utilizzo del patrimonio comunale, Stadio San Mauro, la questione ex Snaidero, i motorini senza casco, i crolli nel centro Antico, la questione delle scuole di via San Mauro e di via Cimiliarco, un lungo elenco: basta leggerci).
C’è altro, infatti, che oggi impegna l’Amministrazione Comunale ed il Consiglio Comunale: c’è sul “tavolo” la vicenda delle aree dismesse, dopo lo schiaffo subito per la fuga dalla Città di Casoria e dalla ex Rhodiatoce del progetto del Consorzio del Libro di far sorgere in quell’area dismessa la Città del Libro, della Comunicazione e dell’Informazione. Crediamo che la questione sia abbastanza semplice. Oltre le aree dismesse c’è all’orizzonte, da costruire in quella enorme distesa di terra di via Pascoli, di fronte all’Aeroporto Internazionale di Capodichino, la Città del Benessere, cioè il Centro Interscambio Merci detto Ovulo Commerciale, da parte della COGEI della famiglia Menarini (gli ex Presidenti del Bologna Calcio). Come agire, come fare??? Sostituire del tutto il livello politico, confrontarsi tra pochi “eletti”.
In questa Città ed in questo contesto politico, chi ha determinato tutte le scelte, ha consentito che altri – non il confronto politico – decidessero sulle direttrici dello sviluppo locale.
Oggi, ci troviamo di fronte ad un iter amministrativo – quello riguardante la fuga di Città del Libro, il P.I.P., l’Ovulo Commerciale, il disordine della zona ex Calcobit (cioè via San Salvatore o strada provinciale Cantariello) ed altre cose in zona ASI – che è stato “messo a posto” dalle decisioni assunte dai pochi eletti della storia politica casoriana degli ultimi 27 anni. C’è, però, un’assunzione di responsabilità dell’Assessorato all’Ambiente; l’Assessore Geom. Ernesto Valiante prima, ed oggi l’Avv.to Pasquale Tignola, hanno chiesto, già da tempo, ormai, la certificazione di avvenute bonifiche in alcune di queste aree, prima di concedere la propria approvazione. Assessorato che, in questo, coinvolgerà anche l’ARPAC e l’ANEA.
Oggi, sembrano tutti convinti e lo si capisce dalle lettere inviate che la Zona P.I.P. , ex Resia, non è stata mai bonificata. Eppure, vi trovarono novanta fusti di resine fenoliche e superfenoliche, nel mese di Agosto. Un evento seguito giornalisticamente, allora, solo da Paolo Borzillo, mio redattore a Casoria Oggi ed al Roma. All’ISP (ex Tubi Bonna) potrebbe esserci il silicio. Dove c’era la Cutolo Metallorganica c’è un albergo. Dove c’era la Dyrup, una banca.
Oggi, tutti sostengono che questo lo doveva decidere la politica: quale? Quella del balletto degli assessori? Quella espressa dall’opposizione consiliare? Valiante prima e Tignola oggi sono i primi che hanno affrontato le tematiche ambientali in maniera determinata.
Al Sindaco, una mia richiesta: un Consiglio Comunale “aperto” sui destini delle aree dismesse, con la partecipazione dei giovani, facendo così chiarezza sugli interventi, acquisendo, una volta per sempre, le varie posizioni, facendo emergere con determinazione le contrarietà da “marciapiede”, dando dignità alla politica attraverso il confronto e l’assunzione di responsabilità.
Così sapremo cosa si vuole veramente. Se quello che si sostiene “in privato” coincide con pubbliche affermazioni. Coraggio, Sindaco, partecipiamo alla Città la questione. Prima che sia tardi e si perda un’altra occasione di sviluppo.
La Comunicazione è a tua disposizione. Tutto questo, nella speranza, da parte di chi fa informazione, di ridare dignità alla politica, convinti che solo il confronto democratico e l’assunzione di responsabilità possono migliorare questa Città.
NANDO TROISE.