Martedì 5 e mercoledì 6 dicembre il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo metropolita di Perugia e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha fatto visita alla popolazione dell’isola d’Ischia colpita dal terremoto dello scorso 21 agosto.
Una due giorni molto intensa e carica di significati quella vissuta dal cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sull’isola d’Ischia. Egli ha fortemente desiderato toccare con mano i disastri provocati dal sisma dello scorso 21 agosto. Accolto in maniera molto calorosa ha voluto incontrare, in segno di vicinanza e solidarietà, accanto ai volontari ed ai soccorritori, tutti coloro che sono stati colpiti negli affetti ed hanno visto in pochissimi secondi andare in fumo i sacrifici di una vita intera. Due vittime, centinaia di sfollati, case distrutte, decine di chiese, scuole ed attività commerciali danneggiate, tante persone senza lavoro e tempi di ricostruzione che si preannunciano lunghi. Questo è ciò che il terremoto ha lasciato in eredità al popolo isolano. A valle si vive ed a monte si piange, verrebbe da dire osservando i danni che hanno colpito un’area molto circoscritta del territorio isolano. “L’Italia è una terra bellissima ma fragile”. Così il cardinale Bassetti nel corso della celebrazione della Santa Messa da lui presieduta, appena giunto sull’isola, a Casamicciola Terme insieme al vescovo d’Ischia Pietro Lagnese. “Anch’io vengo da una terra bella come l’Umbria ma altrettanto fragile. Si vede- aggiunge- che la fragilità è proporzionale alla bellezza”. Bassetti ha raccontato la sua esperienza vissuta lo scorso anno accanto alla popolazione devastata dal terremoto del Centro Italia. “Conosco personalmente i disagi, le lacrime e le sofferenze di chi ha perso la casa, i beni e gli affetti più cari della propria vita”. Nel ricordare le vittime ed i feriti del terremoto di Ischia ha sottolineato la forza e la bellezza del
volontariato, espressione autentica di amore gratuito. Mercoledì mattina, accompagnato da autorità civili e militari ha fatto visita alle zone più colpite dal sisma: Piazza Majo e zona La Rita a Casamicciola e contrada Fango a Lacco Ameno. Durante il percorso ha incontrato alcuni sfollati ed ha donato loro parole di conforto e speranza. Tanta la commozione nei luoghi di culto danneggiati dal terremoto. “Bisogna mettersi nella mentalità degli isolani. Sono stato per cinque anni vescovo di un’isola e so benissimo cosa rappresenta per la gente dell’isola non solo la casa ma anche quel pezzetto di terreno che sta vicino casa. All’isola d’Elba mi dicevano gli abitanti che la loro isola era come il guscio della lumaca. Dover abbandonare un pezzetto di terra o la propria casa fa sentire l’isolano spogliato di tutto. L’isolano è sempre così accogliente nei confronti di chi arriva. La psicologia degli isolani è meravigliosa e bisogna capirla. Quello che è avvenuto ad Ischia non è possibile paragonarlo a quello che è avvenuto in Italia Centrale dove diverse regioni sono state colpite da sismi molto più forti. Questa è stata come una bomba, anche se ben circoscritta, che ha portato danni enormi negli affetti della gente e per quello che può essere il turismo dell’isola. Ischia ha bisogno di un buon sarto che sappia confezionarle un abito su misura”. La parola d’ordine per Bassetti è speranza. “Casamicciola risorgerà”.
GIUSEPPE GALANO