La Madonna del Carmine riceve i suoi fedeli ogni mercoledì alle 10.30. Una antica celebrazione eucaristica che sta affascinando da anni tantissimi pionieri di questo sport meraviglioso che è il calcio: da Franco Villa a Carmine Tascone, da Carmine Testa ai fratelli Lucignano, dai fratelli Vinci a Peppe Russo e a Vincenzo Scuotto. Alla Madonna del Carmine, regina dei popolarissimi quartieri del Mercato e del Borgo Loreto che mi sono ispirato. Il 16 Luglio deve far sì (è una mia umile preghiera) diventi la più grande rimpatriata di tutti i tempi dei pionieri del calcio campano, quelli che vanno dal 1970 al 1990. Sotto l’egida del Comune di Napoli e del suo assessorato allo Sport il Corriere del Pallone e tanti autorevoli componenti del mondo del calcio premieranno i campioni di quegli anni nominati durante il lockdown nella geniale idea avuta da Carmine Testa e, naturalmente, con il mio pen-
siero e quello di tutti rivolto a coloro che, purtroppo non ci sono più: da Vincenzo Strino a Marco Masoni, da Peppe Riganti a Cic-cio Senese, da Anellino a Minopoli, da Rossetti a Voltura; purtroppo, TANTISSIMI. Nella stessa giornata, riempita dalle garrule grida dei bimbi felici, in Italia e nel Mondo si continuava a piangere lutti disastrosi. Il coronavirus partito dalla lontana Cina ha causato 34 mila morti in Italia e più di 400 mila nel mondo (quelli ufficiali, naturalmente). Le vicende della vita e dello sport s’intersecano e riempiono l’ultima giornata festiva napoletana. Si gioca. Il caldo, il lockdown, lo sforzo fisico non incepperanno in questi mesi il campionato che partirà subito dopo la finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus a Roma mercoledì 17 alle 21. Malagò, Gravina e Del Pino ancora non concordano sulla stagione 2020/2021. L’industria del calcio non ammette ritardi. Sorprende
come Mario Draghi insieme a Cristine Lagarde e a Ignazio Visco non abbia affrontato l’argomento che ormai compete anche a lui. Gli euro. La Banca Centrale Europea e le Banche Nazionali sarebbero dovuto intervenire in maniera autoritaria nel disciplinare la ripartenza socio economica insieme e con la gestione sanitaria della più brutta peste che abbia mai colpito il mondo intero:
corona virus sars 2 scoppiato chissà in quale mese del 2019 nella Città cinese di Wuhan. Un risultato rimbalza a Napoli: è quello che riguarda la Juventus. La botta in Coppa Italia sembrò a tutti giustificata dalla pochezza del Milan anche se, ad onore del vero, va ricordato il falso rigore inventato all’andata 4 mesi fa a fine partita a San Siro, lasciando capire che più che di meriti di Ronaldo e dei suoi compagni bisognava forse parlare di demerito del Milan, ridotto in dieci dallo gesto scellerato di Rebic. Naturalmente messe così le cose la realtà subisce brusche deformazioni. I nostri calciatori del Napoli vengono rimpiccioliti fino ad essere ritenuti trascurabili, come più non sono; per contro si torna ad esaltare la Juventus. Condizionati da questi complessi si insiste in un autolesionismo che almeno le generazioni più moderne spero respingano. Domenica 20 giugno riprende il campionato. Il tutto dopo, solo dopo, la finalissima di Coppa Italia dell’Olimpico e prima di pensare alla trasferta di Verona concentriamoci su questo trofeo che potrebbe arricchire la scarna bacheca del Calcio Napoli. Nella serata di mercoledì arriva la Juventus. Il Napoli è meravigliosamente in sella. Sabato scorso ha ottenuto quel che tutti noi si auguravano. La papera di Ospina ha causato al Napoli una dispendiosa rincorsa al suo risultato, quello che lo mandava in finale. Il vezzo di alcuni partenopei a voler giocare palla, dare spettacolo, a marcare si, ma con sufficienza… E i trofei spesso, invece, si vincono non concedendo niente allo spettacolo, qualche volta non giocando palla, sempre tenendo presente le marcature, mossa fondamentale del calcio. L’ESTETICA non è prerogativa maschile ma femminile. Questo vorrei ricordare a Fabian, Zielinski e a tutti gli altri. Tra i quali è certamente Lorenzo Insigne, di Frattamaggiore. Ricordiamo a Insigne del nerbo e della grinta. Ricordiamo ad Insigne l’esempio di Mertens, il vero uomo – guida di questo Napoli. A tutti, noi preferiamo Mertens. C’entra la fedeltà e altro in questo riconoscimento. Guardiamo al futuro. Come sempre è denso di imprevisti. Questo campionato ripartirà con i recuperi sabato 20 senza respiro. La Coppa Italia è adesso l’obiettivo del Napoli. La Juventus sta tentando disperatamente di trovare un suo equilibrio, sul piano economico e tecnico. E Andrea Agnelli non ha che… l’astuzia dalla parte sua. I MILIONI della cessione di Pjanic gli farebbero proprio comodo. La Juventus è al primo posto della classifica. Il suo allenatore Maurizio Sarri si è fatto preannunziare a Napoli da due dichiarazioni: la prima riguarda la impostazione della partita. “Mi auguro che il Napoli ci aggredisca”. La seconda è politica: “Mi fa piacere, in caso di sconfitta, che la Coppa Italia la vinca il Napoli”. Sarri è un allenatore compito ma anche isterico. La sua squadra si regge sulla vena di Ronaldo e anche sulla speranza di far alzare la sesta Coppa Italia al suo capitano Buffon. Certo non sta deludendo. Per di più spera di recuperare Chiellini ed Higuain. In dubbio Demiral e Ramsey. Quindi è al meglio. Il Napoli ha problemi grossi di formazione. La squalifica di Ospina finisce con ….. “l’attenuarli”, notevolmente. Gattuso recupera Meret. Mertens è sembrato improvvisamente morso da una tarantola negli ultimi allenamenti. Cosa dire? Accertato che i napoletani in genere quando sono stati chiamati all’impegno, hanno fatto il loro dovere, attendiamo la recita …. di mercoledì sera. In questi ultimi tempi ha migliorato molto la sua tenuta Maksimovic. Non basta. Gattuso sembra aver già deciso. Non rientra inoltre, sicuro, Manolas. Comunque l’attacco più probabile sembra questo: Callejon, Zielinski, Fabian, Insigne, Mertens. Con Zielinski, questa volta, votato al gol. Che potrebbe venire dal cross di Callejon, indirizzati a M14. Qualcuno insinua che sono in troppi a volere il male di De Laurentiis… Fratelli, siamo a poche ore dalla possibilità di arricchire questa stramba stagione calcistica con un trofeo. Il covid sta diminuendo la sua carica virale. Pure il lockdown. Sia l’applauso affettuoso e riconoscente al goleador della giornata il solo boato di Napoli – Juventus.
NANDO TROISE