Da maggio del 2011, casoriadue.it si è dotata di una nuova rubrica che sta ottenendo un discreto successo tra i propri lettori: Sportello Lavoro. Trattasi di una rubrica, diretta dal sottoscritto, che con cadenza settimanale/quindicennale effettua screening online delle proposte di lavoro più interessanti da siti di quotidiani e motori di ricerca (yahoo, google, repubblica.it, corriere.it, cerca lavoro, etc..) selezionandole sulla base delle aspettative dei nostri lettori. Dal numero di contatti e dalle valutazioni che il nostro webmaster ci inoltra, sembra riscuotere un crescente interesse nella popolazione casoriana. Accanto agli annunci lavorativi, vengono elaborati notiziari che indicano strategie di potenziamento del proprio curriculum e/o come incrementare il proprio appeal sul mercato del lavoro.
Ovviamente i mezzi di un settimanale che si regge sulla abnegazione e sul lavoro gratuito dei suoi tanti collaboratori è un’iniziativa che non può e non vuole sopperire le necessità lavorative di un agglomerato urbano di 100.000 abitanti.
Tuttavia, da questa piccola esperienza di Sportello Lavoro, sorge una riflessione interessante, a nostro avviso, per chi si occupa di lavoro a livello istituzionale in città. Con un investimento contenuto, il Comune di Casoria potrebbe mettere su quello che è una realtà in diversi paesi orientali o del nord Europa: un database su base nazionale di offerte di lavoro. Una sorta di database creato da 2-3 giovani della nostra città che potrebbero scandagliare il web (aziende, municipalizzate, amministrazioni pubbliche, etc..) da un lato e raccogliere (magari aiutando nella compilazione di CV) le candidature dei concittadini che ricercano lavoro. Si creerebbe così un incontro tra domanda ed offerta e si preparerebbero i giovani ai colloqui e/o ad interfacciarsi al mondo del lavoro. Come ogni proposta, ne si deve valutare la fattibilità economica, soprattutto in un periodo di austerity per l’amministrazione comunale casoriana. Passando ai “numeri” tuttavia, una breve analisi dimostra l’irrisorietà dell’investimento necessario. In pure stile anglosassone, forniamo le linee guida del potenziale
Di seguito le direttive di business plan del progetto, cioè di cosa si avrebbe bisogno:
– Consulente senior per interviste e screening dei CV;
– Web researcher giovani e bravi “smanettatori” tra siti e motori di ricerca (unità 2);
– Computer (circa 3);
– Connessione ad internet per i detti computer;
– Locale messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale per le interviste e per l’ufficio da allestire;
– Ed infine … tanta buona volontà, voglia di lavorare e fare del bene al prossimo!!
E’ ovvio che si tratta di un impegno istituzionale serio e – seppur con un investimento in valore assoluto contenuto – il successivo impiego di risorse pubbliche necessita di uno standard qualitativo elevato. Ciò nonostante, alla luce di “quanto bene possa fare” un servizio del genere ad territorio economicamente depresso come il nostro, si sponsorizza fortemente quest’ idea. Casoria farebbe da apripista ad una rivoluzione che in altre aree del Paese è già in atto in materia di servizi al cittadino e lavoro. Speriamo che venga seppur non accolta in toto, almeno analizzata e nel caso cassata da chi di dovere.