Si apre con l’inaugurazione dell’istallazione artistica “Guerrieri 2018”, della personale di Sergio Fermariello e delle istallazioni “Luninaria” di Giancarlo Neri Illumina la notte” il programma artistico per le festività natalizie realizzato dal Comune di San Martino Valle Caudina con la direzione artistica di Alessandro Capuano. Per l’undicesimo anno il comune irpino propone un articolato programma che si snoda dall’8 dicembre al 6 gennaio.
“Da sempre puntiamo sulla valorizzazione della cultura – dichiara il sindaco Pasquale Pisano – e al contempo delle nostre tradizioni. Nel nostro programma abbiamo voluto accostare l’arte contemporanea, con la personale e l’installazione di Sergio Fermariello e con le installazioni “Luninaria” di Giancarlo Neri, al Palio dei Catuozzi e alle cantine del gusto che caratterizzano fortemente la nostra filiera enogastronomica e quella tradizionale artistica del nostro paese. Un programma che spazia in più ambiti per andare incontro alle esigenze di tutti gli abitanti e dei turisti che durante il Natale scelgono di venire da noi”.
Sarà l’arte contemporanea la protagonista di sabato 8 dicembre per “Illumina la notte”; si parte con il convegno “Turismo nelle aree interne, nuove possibilità di sviluppo connesse all’istituzione del Distretto Turistico Partenio” (aula consiliare ore 17.00), a seguire in piazza Europa sarà svelata l’istallazione “Guerrieri 2018” di Sergio Fermariello alla presenza di Andrea Villani, direttore del museo Madre. “La mia istallazione – dice Fermariello – a San Martino Valle Caudina è un cono d’acciaio, altezza 4 metri e 30, con un treno, di guerrieri tagliati laser, rutilanti e in piena coazione di volersi ripetere. Come un ‘astronave quando parcheggia in piena Ztl, mentre cala il Reale..”. Il programma prosegue presso il Villino del Balzo con l’inaugurazione della mostra personale di Sergio Fermariello con Andrea Villani e le autorità locali.
La giornata continua nel centro storico con l’Accensione delle istallazioni luminose “Luninaria” di Giancarlo Neri “Le mie opere – dichiara l’artista – hanno entrambe il titolo di “Luninaria” e gli elementi sono “lune”, che ricorrono spesso nel mio lavoro. La prima rappresenta 16 lune piene situate sui tetti del corso in modo che mentre si passeggia per il corso. La seconda opera sono sfere poggiate sul suolo e la particolarità di questa istallazione è che per la prima volta le sfere saranno sospese in altro a 5 metri di altezza e le sfere complessive saranno 3000”. Di seguito l’apertura del presepe diffuso Il Presepe nel Presepe, delle “Cantine del gusto” e dei Mercatini di Natale animati da artisti di strada. Un grande presepe a misura d’uomo al cui interno saranno realizzate alcune scene di vita quotidiana e contadina. Le cantine del gusto sono delle vere e proprie cantine in cui alcuni espositori presenteranno piatti tipici della zona.
Domenica 9 dalle ore 16.30 nel centro storico spazio all’enogastronomia con “Cantine del gusto” e Mercatini di Natale accompagnati da interventi artistici di animazione di strada. La giornata si conclude in Piazza XX settembre con il concerto alle ore 20.30 della Rita Ciccarelli &FlowinGospel
Sabato 15 il centro storico e le sue strade saranno ancora protagoniste: dalle ore 9.30 sarà la volta di “Figli di una storia minore?”: Passeggiando per il centro storico e non solo……una vista guidata alla scoperta delle bellezze del luogo. Non poteva mancare l‘animazione dei bambini che dalle ore 17.00 si svolgerà in Piazza XX Settembresia sabato 15 che domenica 16 e dalle 18.30 nel centro storico momento enogastronomico con le “Cantine del gusto” e Mercatini di Natale.
Venerdì 21 ci sarà alle ore 18.30 nella sala Consiliare con l’Associazione Igor Stravinsky il concerto “InCanto di Natale” un concerto lirico strumentale.
Sabato 22, dopo il consueto appuntamento delle 18.30 nel centro storico con le “Cantine del gusto” e i Mercatini di Natale con l’animazione di strada, Alessandro Tedesco si esibirà in piazza XX settembre alle ore 20.30 in concerto e a seguire alle ore 21.30 il Silent party dedicato ai più giovani.
Domenica 23 alle 20.00 presso il Villino Del Balzo, la condotta Slow Food Valle Caudina e l’associazione enogastronomica Salotto Sensoriale danno vita a “Arte e Vino” una degustazione di vini e di prodotti tipici capace di stimolare tutti i sensi.
Nella giornata di lunedì 24 appuntamento da non perdere dalle ore 23.00 nelle piazze delle contrade di San Martino Valle Caudina con il Palio dei Catuozzi; dalle ore 21.00 intrattenimento musicale con gli zampognari.
Martedì 25 alle ore 18.00nella Collegiata di San Giovanni BattistaConcerto di Natale a cura dell’Associazione Santa Maria di Loreto.
Mercoledì 26 si replica “Cantine del gusto”, alle 18.30 evento per i bambini in piazza XX Settembre con il “Teatro dei burattini”; alle ore 20.30 appuntamento musicale imperdibile in piazza XX settembre con il concerto di Marcello Colasurdo e Biagio De Prisco.
Giovedì 27 nel convento di Santa Caterina alle ore 18.30 ci sarà il concerto della Corale Francescana “Santa Caterina”.
Lunedì 31 dalle ore 23.30 tutti in piazza Europaper il Concerto Fine anno –Vega 80.
Martedì 1 gennaio apertura d’anno al castello Pignatelli della Leonessa con il Concerto di Capodanno.
Domenica 6 Chiusura dell’evento con la grande calza della Befana.
“Il nostro Comune – dichiara Loredana Lanzotti Assessore ai Beni Culturali – ha un patrimonio storico- artistico di gran pregio che cerchiamo di tutelare e valorizzare sempre. In particolare nel periodo natalizio lavoriamo per condurre i numerosi turisti ed abitanti alla scoperta dei percorsi del centro storico e delle rilevanze architettoniche ed artistiche. Il sistema turistico si costruisce partendo dalla conoscenza del nostro territorio dando, inoltre, il giusto rilievo alle nostre tradizioni e alla filiera enogastronomica”.
SCHEDE DEGLI EVENTI PIÙ SIGNIFICATIVI:
ISTALLAZIONE A SAN MARTINO VALLE CAUDINA DI SERGIO FERMARIELLO
Il lavoro che intendo installare a San Martino Valle Caudina è il frutto di svariati ripiegamenti, tentennamenti, momenti di scoraggiamento… Il motivo che posso addurre ad attenuante dei miei ripensamenti è che la piazza, dove mi hanno chiesto di inserire l’opera non esiste, è giusto uno snodo di due strade che si snodano, un insieme di stili urbani che cozzano uno con l’altro, delirio urbano tipico di tante nostre piccole realtà di provincia che anelano al titolo onorifico di “città”… Inoltre la strada è in salita, pende tutta storta, obliqua, rigetta ogni tentativo di poter essere minimamente migliorata. E allora? E allora, l’unica cosa che possiamo immaginare di fare, è proprio quello di fare dialogare i sordi, cozzare due realtà che si escludono, presentare un lavoro che se ne va curvo per la sua strada, autoreferenziandosi, autistico, un oggetto metafisico, alieno rispetto al contesto e a tutto.
Un cono d’acciaio, altezza 4 metri e 30, con un treno, di guerrieri tagliati laser, rutilanti e in piena coazione di volersi ripetere… Come un ‘astronave quando parcheggia in piena Ztl, mentre cala il Reale…
In merito alla mia retrospettiva nel Villino del Balzo…
Sto studiando segni nuovi e questo è un lavoro grande a cui tengo molto; ci saranno quattro opere grandi: un’opera di 3 metri che torna dalla Norvegia dove ha partecipato a una grossa collettiva molto importante. Gli altri lavori sono quelli che avevo portato in delle gallerie d’arte, una in particolare la Flora Bigai di Pietrasanta, che contribuiscono a mantenere un equilibrio formale all’interno della mostra. Porterò anche una serie di piccoli lavori su carta, su tela che possano dare l’idea del mio lavoro.
SERGIO FERMARIELLO
BIOGRAFIA SERGIO FERMARIELLO
Interrotti gli studi universitari di Scienze Naturali per dedicarsi esclusivamente al disegno e alla pittura, Sergio Fermariello (Napoli,1961) inizialmente recupera il lessico visivo familiare, nel tentativo di catturare il tempo e la memoria. Verso la metà degli anni Ottanta il disegno tende a immagini sgranate, perde la messa a fuoco sull’oggetto, liquida le sue intime narrazioni con un lavoro forzato di blow-up, rendendo “la forma invisibile e vuoto il contenuto”.
Ciò che rimane è un segno ripetuto, ostinato nella sua fissazione, che continua a graffiare la carta per inerzia e da cui emergerà il guerriero, icona che accompagnerà il lavoro di Fermariello fino alle opere più recenti, tra cui Guerrieri-scrittura (2017), entrato nella collezione di MADRE. Partendo da un segno, un minuscolo pittogramma riconoscibile nella figura stilizzata di un guerriero ripetuta ossessivamente, l’artista realizza una “scrittura illimitata”, ricoprendo l’intera superficie della tela.
Fermariello si definisce “scrittore di una sola parola” che, a partire dal solo significante stenografico del guerriero, egli ripete come un mantra, vanificando ogni altro tentativo ermeneutico d’interpretazione. E, infatti, nel suo lavoro il segno non rimanda a un altro segno, ma si reitera nella propria autoreferenzialità semantica. Come un monaco zen, l’artista coltiva il segno realizzando un corto circuito linguistico che rinvia “al grido inarticolato delle origini e al termine delle sue presunzioni dialologiche”.
Nel 1989 Fermariello riceve il primo importante riconoscimento con il premio internazionale Saatchi&Saatchi per i giovani artisti a Milano. Da quello stesso anno ha inizio un’intensa collaborazione con la Galleria Lucio Amelio, presso cui esporrà nel 1989, 1991 e 1992.
“LUNINARIA” DI GIANCARLO NERI A SAN MARTINO VALLE CAUDINA
Le opere – dichiara l’artista Giancarlo Neri – hanno entrambe il titolo di “Luninaria” e gli elementi sono “lune”, che ricorrono spesso nel mio lavoro. Si dividono in due istallazioni. La prima rappresenta 16 lune piene situate sui tetti del corso in modo che mentre si passeggia per il corso si ha la percezione che siano lune vere e si percepisce visivamente una situazione surreale, come se si fosse nello spazio in mezzo ai pianeti. Questa opera è già esposta al festival di Spoleto per il 60° anniversario e le lune erano 60, una per anno di Festival.
La seconda opera anch’essa è già stata esposta a Roma Al Circo Massimo nel 2007, Madrid nel 2008, a Dubai nel 2009 e a Rio De Janeiro nel 2012. L’opera iniziale prevedeva 10.000 sfere poggiate sul suolo, mentre la particolarità di questa istallazione è che per la prima volta le sfere saranno sospese in altro a 5 metri di altezza e le sfere complessive saranno 3000.
L’ARTE DI GIANCARLO NERI: Da circa trentacinque anni realizzo progetti di arte pubblica, installazioni luminose e sculture di grandi dimensioni all’aperto, nel e con il paesaggio. Ho lavorato su tetti e facciate di New York, in un mercato abbandonato di Washington, al Circo Massimo di Roma, sulla Via Krupp di Capri, nel mare di Positano e di Castel dell’Ovo a Napoli, nei parchi di Londra, Roma, Madrid e Rio de Janeiro, in una piazzetta di La Paz, nell’Ex-Italsider di Bagnoli in dismissione, all’ippodromo di Dubai, in un minuscolo paesino delle Dolomiti Lucane, sul “Grande Cretto” di Burri in Sicilia (due volte), in un vicolo di Lisbona e, ultimamente, su tetti, terrazzi, torri e campanili del centro storico di Spoleto. Lo spirito con il quale affronto queste realtà così diverse e lontane tre loro, comunque, è sempre lo stesso: cercare, attraverso l’arte, un dialogo intimo e personale con lo spettatore, con il passante, con tutti; in particolare, mi piace che questo accada nel mondo e nella vita reali e non nei luoghi deputati all’arte (gallerie, musei, centri culturali ecc.). Si tratta, in sostanza, di eliminare quanto più possibile la distanza tra vita e arte, tra realtà e immaginazione, tra artista e pubblico. Lavorare con le luci, con la notte, con il buio, è forse la cosa che mi piace fare di più. Per motivi “tecnici” innanzitutto perché mi permette un maggiore controllo sull’ambiente nel quale intervengo: posso accendere, spegnere, nascondere, sottolineare, isolare ed esaltare parti dell’ambiente stesso con l’uso (o con l’assenza) delle luci, a volte anche una sola lampadina può fare un’enorme differenza; ma il motivo principale per cui mi piace lavorare con la luce è molto più semplice e diretto: perché la luce è vita, è mistero, è magia, e per me lo è ancora di più quando sul mondo cala la notte. Non a caso, infatti, uno dei soggetti che ricorrono spesso nei miei lavori da oltre trent’anni è la Luna: la più grande, più bella, più intensa e più misteriosa installazione luminosa che si sia mai vista sulla Terra. Sono quindi felice, come sempre in queste occasioni, di affrontare una nuova avventura “luminosa” a San Martino Valle Caudina: l’opportunità di lavorare con la luce in un luogo che non conosco, ma che presto scoprirò, è per me un privilegio, non vedo l’ora di iniziare.
Biografia Giancarlo Neri è nato a Napoli nel 1955. Nel 1978 si è trasferito a New York dove ha studiato alla Art Students League ed ha vissuto fino al 1997. Dopo gli inizi come pittore Neri si è dedicato alla realizzazione di installazioni di grandi dimensioni negli USA, in Sud America ed in Europa. Tra le opere più note “Still Night” alla Clocktower Gallery (P.S.1) di New York nel 1989; “180 Sedie a Capri”, Via Krupp 1991; “The Writer” a Londra, Hampstead Heath, nel 2005, ora in esposizione permanente alla Villa Reale di Monza; “Luna &Laltra”, installazione permanente al Castel Sant’Elmo di Napoli (2008); “Massimo Silenzio” al Circo Massimo di Roma nel 2007, poi replicata a Madrid (2008), Dubai (2009) e Rio de Janeiro (2012); “Audioghost68” sul Grande Cretto di Burri a Gibellina (2015) e “Lune” per il Festival di Spoleto (2017). Attualmente vive e lavora a Roma.
RITA CICCARELLI E I FLOWIN GOSPEL –
I Flowin’Gospel sono una Worship Band nata a Napoli nel 2014 dal progetto e dalla fede di Rita Ciccarelli, Stefania Coratella ed Antonella Ciocchi come costola di un’idea più ampia dell’associazione Progetto Flowin’. Attraverso le voci che si fondono insieme e che “fluiscono” assieme alla musica, I Flowin’Gospel cantano e raccontano le radici e l’evolversi della gospel music con l’intento e l’esigenza di cogliere e diffondere l’essenza spirituale del Messaggio contenuto in questa musica, lontana dalla nostra cultura ma universale per il suo immenso impatto sonoro ed emotivo.
Premi
2015 – Gospel Music Awards of Italy – Napoli Gospel Time – Best Gospel Music Concert of the Year
2015 – Gospel Music Awards of Italy – Rita Ciccarelli – Best Female Vocalist of the Year
2014 – Gospel Music Awards of Italy – Rita Ciccarelli – Best Female Vocalist of the Year
2014 – Gospel Music Awards of Italy – Rita Ciccarelli – Best Act Live Performance of the Year
2013 – Gospel Music Awards of Italy – Rita Ciccarelli – Best New Artist Discovery of the Year
ASSOCIAZIONE IGOR STRAVINSKIJ
L’associazione nasce ad Avellino nel 1996 con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale ed artistico e più specificatamente musicale attraverso la realizzazione di concerti, seminari, corsi divulgativi per le scuole e corsi di perfezionamento specialistico. Oltre l’organizzazione di concerti e rassegne dedicate all’ascolto della musica antica e contemporanea, c’è anche l’ambizioso progetto di seguire e promuovere il perfezionamento di giovani strumentisti campani e la pubblicazione di lavori di giovani musicologi e ricercatori. Nel 2000 l’Associazione viene inserita nell’albo degli “Enti di rilievo regionale”, e dal 2004 è anche Editore.
Dal 2000 la presidenza è affidata al maestro Nadia Testa (pianista, docente al Conservatorio “D. Cimarosa” di Avellino); la direzione artistica è curata da Alessandro Crosta (flautista), mentre l’amministrazione e la promozione dell’Associazione è gestita dal dott. Michele Aquino.
ALESSANDRO TEDESCO
Trombonista, compositore, arrangiatore. Diplomato in Trombone nel 1997, in Jazz nel 2003, nel 2008 consegue il Diploma di Secondo Livello in Discipline Musicali ad indirizzo Interpretativo-Compositivo in Jazz.Primo premio al Waltex Jazz Competition 2008 e vincitore di audizioni in varie orchestre italiane tra cui Orchestra giovanile di Fiesole, Orchestra del Teatro Lirico di Spoleto, Orchestra Sinfonica U. Giordano di Foggia.Suona in formazioni cameristiche, orchestre, fusion e jazz ensamble. Collabora con vari artisti e direttori tra i quali: Roberto De Simone, Peppe Vessicchio, Roberto Pregadio, Enrico Montesano, Renato Zero, Alex Britti, Alex Baroni, Gegè Telesforo, Luca Barbareschi, Peppe Barra, Gennaro Cannavacciuolo, Federico Salvatore, Peppino Di Capri e molti altri; prendendo parte a trasmissioni e concerti su reti RAI e MEDIASET tra cui “Il Festival di Napoli”, “Napoli Prima e Dopo”, “Bengio Festival”, “Trash” (con Enrico Montesano) “Amici di Maria De Filippi”, “Barbareschi Shock” (La7) e tante altre.
Ha suonato in numerosi festival jazz italiani ed esteri tra i quali Umbria Jazz 2004 e 2005, Festival Jazz di Montreal (Canada) 2004 e 2006, Umbria Jazz Melbourne (Australia) 2005, Italian Jazz festival di Londra 2005, Pomigliano Jazz 2004, 2005, 2008, Festival Eurojazz Città del Messico 2006, Festival internazionale di jazz di Città del Guatemala 2006, Spoleto Jazz Festival Charleston (Sud Carolina) 2006, Istanbul jazz Festival (Turchia) 2006.
Collabora in ambito artistico e discografico con alcuni dei più quotati musicisti Italiani e Mondiali tra cui: Marco Zurzolo, James Senese, Daniele Sepe, Fabrizio Bosso, Paolo Fresu ed altri.
PALIO DEI CATUOZZI
Il Palio dei Catuozzi, caratterizza il Natale nel comune di San Martino Valle Caudina. I “catuozzi”, un tempo realizzati in tutti i comuni a ridosso dei monti, sono divenuti tradizione principale nel comune di San Martino dove da secoli vengono tradizionalmente realizzate grandi pire di legno il 24 dicembre, accese prima delle funzioni religiose della Santa notte. Dalle 17,00, nelle piazze del comune di San Martino, la tradizione si rinnova, con la partecipazione delle diverse contrade che raccolgono ceppi di legna e radiche dai campi con le quali realizzeranno i “catuozzi” alcuni dei quali raggiungono una circonferenza alla base di circa 20 metri. Il Palio dei Catuozzi è un’iniziativa che la Pro Loco locale ripropone dal 1972 ed è l’unico evento nel suo genere nella provincia di Avellino, Benevento e Caserta.
MARCELLO COLASURDO E BIAGIO DE PRISCO
Interprete della canzone tradizionale vesuviana e voce storica degli Zezi, di cui è stato componente per diciotto anni, è dal 1996 il leader dei Marcello Colasurdo Paranza. Numerose le sue collaborazioni dal vivo o in studio con i rappresentanti della musica popolare (o ad essa collegati) italiana, dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare ad Enrico Capuano ai Modena City Ramblers; dagli Almamegretta ai 99 Posse; dalla Orchestra Popolare Campana a Daniele Sepe. Marcello Colasurdo è inoltre interprete autodidatta di cinema e teatro, lavorando per registi come Federico Fellini al cinema, e Mario Martone al teatro.
La musica popolare, di cui Marcello è interprete principe, ha poco a che vedere con la pur straordinaria tradizione canzonettistica partenopea (anche se ne ingloba la parte più “paesana”). Essa è espressione diretta, e principale, della tradizionale cultura contadina dell’entroterra napoletano, legata al ciclo stagionale dei lavori e al calendario religioso, in particolar modo alle feste in onore delle varie Madonne Nere, eredi cristiane delle antiche divinità femminili della prosperità e dell’abbondanza. É una tradizione ricca di forme – canto libero (voce a fronne), canzone propriamente detta, rituali, tammurriate, fiabe cantate, vari tipi di danze, vere e proprie azioni teatrali. Gli strumenti fondamentali sono la voce e la tammorra – il tradizionale tamburo, il putipù, scetavajasse, ecc.) nonché, di volta in volta, chitarra, mandolino, fisarmonica, pifferi, ecc. È una musica dalla forte carica sensuale e partecipativa, che stimola immediatamente il movimento e la danza sfrenata; il che spiega il successo che sta ottenendo in questi anni presso il pubblico giovanile, che pure è così lontano dalle sue radici. In essa non è difficile avvertire echi arcaici, ma anche mediorientali e nordafricani.
Biagio De Prisco
Biagio De Prisco è riconosciuto da tutti i musicologi e ricercatori della tradizione come il più giovane virtuoso portatore della tradizione. Voce naturale ed autentica della tradizione agro-nocerino sarnese. Si presenta a noi in veste di danzatore, presentando lo stile della Tammurriata di San Marzano, di cui lui è originario, riportando fedelmente movenze e passo che tutt’ora solo pochi anziani conoscono. In tutte le occasioni di festa, Biagino (così lo chiamano gli amici intimi) raramente si esprime danzando, ma quando lo fa tutti restano incantati da quel fare che ha il sapore di altri tempi.
BIOGRAFIA ALESSANDRO CAPUANO DIRETTORE ARTISTICO “ILLUMINA LA NOTTE”
Alessandro Capuano (Napoli, 1975) è artista, fotografo e direttore artistico; vive e lavora fra Milano, Verona e Napoli.
Dopo aver frequentato il liceo Artistico si iscrive all’Accademia di Belle Arti sezione Scenografia, avendo cominciato molto giovane a collaborare con compagnie teatrali amatoriali e non.
Contemporaneamente inizia ad approfondire diverse tecniche pittoriche, dal disegno, all’acquarello, dall’acrilico all’olio su tela, fino all’aerografo, per poi approdare alla grafica, dando vita ad uno stile personale in cui pop art e street art si fondono in un linguaggio dai toni dissacranti e satirici.
Determinate è stato l’incontro con il fotografo Oreste Pipolo, grazie alla cui collaborazione Capuano si avvicina e sperimenta con successo il medium fotografico.
Continua la sua attività di assistente scenografo in produzioni teatrali e cinematografiche sempre più rilevanti, fra cui Il Conte di Montecristo di Josè Diana con Gerard Depardieu e Sergio Rubini, e in opere liriche nel mondo; attraverso la sua attività legata alla grafica cura l’immagine e l’organizzazione di tutti gli spettacoli extra lirici all’Arena di Verona e di artisti come Rosario Fiorello, Ennio Morricone, Mario Biondi, Patty Pravo, solo per citarne alcuni.
Alessandro Capuano è protagonista di numerose mostre personali in Italia e all’estero in particolare a Berlino e New York, con opere in cui tutto ciò che è immagine contemporanea, sia documentaristica o pubblicitaria, viene assorbita dall’artista, il quale poi la rielabora nella sua cifra stilistica, dandole una nuova identità: un ready made concettuale, una sua personale visione della realtà.
Dal 2015 è socio e direttore artistico dello spazio polifunzionale Fonderia Aperta Teatro, ricavato da una ex fonderia degli anni 50.