Anche quest’anno, a Lucito, un paesino molisano e collinare, baciato dal sole e accarezzato dal fresco venticello di sera, è stata celebrata l’amicizia poetica nella sesta edizione del Premio letterario nazionale “Majje Dde le Defenze”, ideato e organizzato con la mano del cuore dal dott. Vincenzo Galluzzi, coadiuvato in maniera encomiabile dalla dolcissima moglie Maria Antonietta de Rubertis e dal figlio Annibale, oltre al valido supporto dell’Amministrazione comunale, dell’Associazione culturale “ALTAIR”, della Società Agricola Lucitese e della Pro Loco Lucitese. Il presidente Galluzzi, già ortopedico presso l’ospedale Cardarelli di Napoli, è anch’egli poeta e scrittore, ottenendo importanti riconoscimenti in diversi concorsi letterari. Egli abita a Battipaglia, ma gli piace godere in alcuni periodi dell’anno, insieme con la sua sposa, la pace e la tranquillità del ridente borgo situato in provincia di Campobasso.
Il 22 giugno scorso, i Lucitesi hanno accolto con gioia poetesse e poeti giunti da ogni parte d’Italia per declamare con la voce dell’anima, nella graziosa piazza del Paese, dove ha sede il Palazzo comunale, i loro componimenti poetici a tema libero e/o a tema obbligato riguardante la violenza sulle donne, fenomeno sempre più preoccupante, tanto da spingere il dott. Galluzzi a proporlo alla sensibilità dei partecipanti. Essi hanno risposto con liriche di elevata qualità letteraria e pervase di sentimenti di profonda solidarietà nei confronti delle vittime di una ancora radicata e inaccettabile mentalità patriarcale. Ha scritto il Presidente del Premio nella prefazione all’antologia dove sono state pubblicate tutte le poesie del concorso poetico: “Sono troppe le donne che subiscono soprusi da parte di uomini malvagi e senza scrupoli e noi poeti abbiamo il dovere di sensibilizzare la nostra società”, evidenziando che “anche Lucito, Paese dell’Amicizia Poetica, non è insensibile a questi eccidi e vuole dare il suo contributo a svegliare le coscienze addormentate degli esseri umani”.
E così, dopo i saluti ai convenuti del neo sindaco, dott.ssa Tiziana Franceschina, e l’introduzione del dott. Galluzzi, che ha informato gli astanti anche sulla seconda novità della VI edizione, consistente nell’istituzione del “Premio Eccellenza “Lucito, Paese dell’Amicizia Poetica”, per Poeti che si sono distinti nell’ambito della Cultura e della Carriera”, tutti i partecipanti hanno con la musica delle parole espresso i moti del cuore, svelando, sull’onda dei ricordi, di rimembranze di persone care, di esperienze di vita personali e di eventi sociali, senso di stupore, d’angoscia, di gioia, d’amore, di dolore, di rabbia, di nostalgia e rimpianti. Ecco cos’è la poesia: lo specchio di spazi interiori in cui i lettori possono riconoscere se stessi, i sussulti della propria anima che poetesse e poeti sanno efficacemente porre in risalto con immagini originali, metafore ardite, similitudini sorprendenti, in un contesto di musicalità e armonia linguistica nel susseguirsi di versi sciolti, rimati, in lingua o in vernacolo. Ciò che nel Concorso del dott. Galluzzi colpisce in modo particolare non è solo l’atmosfera di pace e di serenità che si avverte passeggiando fra viuzze, stradine, squarci di verde e dimore che sanno d’antico, ma anche quella d’amicizia sincera, che dal cuore della famiglia Galluzzi si trasmette al cuore dei partecipanti e che si manifesta con sorrisi vicendevoli, gaudio, abbracci, reciproci complimenti e anche conversazioni culturalmente di rilievo. Ciò si sperimenta, in particolar modo, nella serata di cena, momento conviviale particolarmente adatto all’ascolto partecipe, al dialogo che favorisce e/ o consolida legami affettivi, in un contesto di autentica familiarità, che culmina con canti, in cui spicca la voce tonante dello stesso “padrone di casa”, Vincenzo Galluzzi. Lo stesso clima di “famiglia” percepiscono coloro che permangono anche nella giornata della domenica successiva: come nei precedenti anni, infatti, dopo la celebrazione eucaristica nella chiesa di S. Nicola, nella quale il celebrante al termine della S. Messa ha benedetto le mattonelle su cui erano state scritte le poesie dei vincitori/trici per l’affissione nella “Piazzetta della poesia”, la signora Maria Antonietta ha deliziato il palato dei convenuti con un pranzo davvero succulento.
Cos’altro aggiungere se non rimarcare la genialità del dott. Galluzzi di affiggere le mattonelle con i testi poetici ai muri delle case del Paese: in ogni strada , sulle pareti, esse, ben visibili a coloro che passeggiano per il borgo e leggono le poesie, offrono l’opportunità di colmare di emozioni e di illuminare il loro animo, proiettandolo verso valori alti, simili a lampade che orientano il cammino della vita verso ciò che è imperituro, oltre il fugace e l’effimero. Galluzzi ha concluso con questa frase la prefazione dell’Antologia donata gratuitamente a tutti i poeti/esse: “L’amicizia non muore mai e Lucito nel suo nome è pronta ad abbracciare tutti i suoi Poeti. Emilia Esposito e Natale Cutrupi (nati al Cielo, ndr) rimarranno sempre nei nostri cuori. Lucito non dimentica i suoi figli”. E’ un abbraccio che comprende tutti i poeti, ognuno dei quali è vincitore, per il fatto stesso di avere partecipato al premio, al di là della posizione raggiunta. Un ultimo encomio va alla Giuria, incaricata di svolgere il delicato lavoro di lettura, disamina e valutazione dei testi poetici: Francesco Gemito (Presidente di Giuria), Giuseppe Ambrosio, Don Luigi Astarita, Maria Teresa Carozza, Teresa Esposito, Lucia Gaeta, Gioconda Oliano, Paolo Pettinicchi, Stefania Russo, Simonetta Tassinari. Degno di menzione il gruppo musicale “Majje Dde le Defenze”, che ha introdotto la Kermesse letteraria con un canto lucitese richiamante il rigoglio della natura con l’arrivo della primavera e il rifiorire della vita
Antonio Botta