“VALUTARE LE COMPETENZE: QUALI SFIDE PER LA SCUOLA?

Iniziato un corso di aggiornamento, presso il 1° C. Casoria “Ludovico da Casoria”, con il prof. Mario Castoldi, eminente studioso e massimo esperto nazionale di problematiche valutative in ambito scolastico.

Il 17 e il 18 Ottobre scorsi è iniziato, presso la sala teatro del 1° C. Ludovico da Casoria, un validissimo percorso di formazione, rivolto ai docenti dei tre gradi di scuola, sul tema: “Valutare le competenze: Quali sfide per la scuola”? E’ indubbiamente una preziosa opportunità per gli insegnanti del neo Istituto comprensivo di qualificare la loro azione educativa e didattica, essendo guidati, lungo l’itinerario formativo articolato in più fasi, dal valente prof. Mario Castoldi, docente presso la facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Torino. L’eminente studioso è il massimo esperto, a livello nazionale, di

problematiche sulla programmazione per competenze e sulla valutazione in ambito scolastico, autore di varie pubblicazioni, tra cui: “Qualità della scuola”, “Programmare per competenze”, “Valutare le competenze”, “Dalle Indicazioni al curricolo”. Nel porgergli il saluto di benvenuto a nome dell’intero corpo docente, la Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Grazia Puzone, ha evidenziato che i primi due incontri rappresentano il “punto di partenza per mirare sempre più in alto nella crescita professionale”.

 

Il Professore, nel primo giorno, facendo riferimento all’espressione di Grant Wiggins, secondo cui “si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa,” ha posto in rilievo la necessità di passare da “una scuola delle conoscenze” ad una “scuola delle competenze”, comparabile tale transizione al passaggio dalla visione tolemaica del mondo a quella copernicana. Dopo aver richiamato il quadro normativo internazionale, a livello di OCSE  e di Unione Europea, che sollecita una crescente attenzione al tema delle competenze chiave per la cittadinanza attiva, Castoldi ha sottolineato che le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione accolgono la logica promozionale della valutazione, laddove precisano che essa “precede, accompagna e segue i percorsi curricolari. Attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate… Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.”

Quali  processi di apprendimento, per il Professore, sviluppano  negli studenti la capacità di essere competenti?  Ecco la sua risposta : quelli che non solo permettono di acquisire risorse cognitive, ma di mobilitarle, ossia le mettono in moto per consentire ai ragazzi, in piena autonomia e consapevolezza, di sapere affrontare situazioni di vita, di risolvere problemi  che la realtà pone giorno per giorno. La scuola, allora, si deve attrezzare affinché, attraverso adeguate strategie metodologiche e una didattica operativa, non  astratta né confinata nell’ambito scolastico, attui un apprendimento significativo e  cooperativo, che abiliti gli studenti ad affrontare i compiti che la società richiede attraverso un sapere molto ancorato ai reali contesti di vita. Da qui, dunque, deriva una modalità di valutare non fondata su compiti unicamente riproduttivi, su prestazioni mnemoniche  e sulla mera applicazione di determinati concetti, ma su compiti autentici per la cui esecuzione bisogna attivare soprattutto abilità complesse, come la riflessione critica, le capacità logiche di induzione e di deduzione, di analisi e di sintesi, fino a trovare  soluzioni originali e creative a problemi agganciati alla realtà. Pertanto, il momento valutativo costituisce il logico approdo di un processo formativo,  in cui l’apprendimento è caratterizzato dalla problematizzazione di un aspetto della realtà, dalla formulazione di ipotesi, dalla ricerca – azione e dalla scoperta, coinvolgendo attivamente gli studenti nella costruzione del proprio sapere. In tale ottica, ha affermato il Relatore , la competenza va pensata come un iceberg, della quale non va considerata solo la punta che emerge, composta dalle conoscenze e dalle abilità, ma anche ciò è sommerso, costituito dall’impegno, dalla motivazione, dalle risorse volitive, dall’attenzione al contesto: livelli, questi, ha aggiunto, più nascosti e più difficili da valutare.

Sempre con il supporto di efficaci slide, il giorno successivo Castoldi ha mostrato e commentato compiti autentici   ed esempi di rubriche valutative reperiti da scuole nelle quali ci si è mossi nella direzione di una didattica per competenze, indicando una proposta di lavoro, scandita in più fasi, mirata a una valutazione valida e attendibile: scelta di un traguardo di competenza, tratto dalle Indicazioni; individuazione delle competenze correlate; esplicitazione della consegna operativa da consegnare agli allievi; definizione del contesto di realizzazione della prova  (risorse, vincoli, scansione in fasi, tempi…); definizione dei criteri in base ai quali occorre apprezzare la prova; individuazione degli indicatori, attraverso i quali è possibile evidenziare la presenza o meno dei criteri considerati; precisazione dei livelli con i quali, sulla base di una scala ordinale, si indica il grado di raggiungimento dei criteri considerati. Adeguato lo spazio di interazione con i partecipanti, che sono stati stimolati dal Relatore ad intervenire per un confronto proficuo.

Si è molto grati al prof. Francesco Palladino (già Presidente del 29° Distretto scolastico), il quale ha reso la propria disponibilità ad agevolare i necessari spostamenti di Castoldi dall’albergo  in cui alloggiava a scuola e viceversa.

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