“Secondo quanto dimostra un lavoro italiano – dichiarano il commissario regionale dei Verdi Ecologisti ed il presidente provinciale Carlo Ceparano – appena pubblicato sulla rivista Gene da esperti della Università Federico II di Napoli e della II Università di Napoli e coordinato da Bruna De Felicea, Carmine Nappi e Maurizio Guida nelle zone della Campania inquinate dai rifiuti tossici smaltiti
illegalmente (il cosiddetto triangolo della morte, ovvero la vasta area compresa tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano) si «invecchia prima» a causa dei danni al Dna causati dall’esposizione agli inquinanti pericolosi. In particolare nell’ acerrano ci risultano numerosi e drammatichi casi di malformazioni sia tra gli uomini che tra gli animali”.
“Cosa aspetta ancora la Regione Campania – continuano Borrelli e Ceparano – a realizzare un registro dei tumori? Abbiamo interi territori nel casertano e anche limitrofi alla discarica di Terzigno, dove le malattie tumorali, le allergie e anche le malformazioni ci risulta siano aumentate in numero impressionante negli ultimi anni.
Nessuna istituzione si occupa di studiare seriamente il rapporto tra rifiuti e malattie e fornire notizie chiare ed esaustive ai cittadini.
Intanto grossi cumuli di spazzatura e rifiuti speciali cominciano di nuovo a comparire a Napoli e provincia. Da giorni le nostre bacheche di facebook sono invase da foto denuncia che fanno temere l’ arrivo di una nuova crisi”.
Le foto dei rifiuti sono state scattate tra C.so Garibaldi e Via Arenaccia.