Il Vescovo ausiliare mons. Lucio Lemmo a Casoria per il rito di benedizione de “La Via dei Santi

“La valorizzazione del passato di Casoria può costituire una preziosa opportunità di rilancio della Città sul piano storico, culturale e religioso”: sono le parole pronunciate dal Sindaco, avv. Pasquale Fuccio, il 30 giugno scorso, in piazza Cirillo, in occasione dell’inizio della prima edizione de “La Via dei Santi”. L’evento, di alto profilo sociale e spirituale, è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo religioso, nella persona del dott. Fabio Esposito, in stretta sinergia d’intenti con le comunità religiose cittadine, con lo scopo di rendere lustro ai Santi della Città (San Mauro, San Benedetto, Santa Maria Cristina Brando, San Ludovico da Casoria, Santa Giulia Salzano, Venerabile M. Luigia Velotti, in cammino, quest’ultima, verso la canonizzazione ), uomini e donne dotati, ciascuno, di un peculiare e spiccato carisma, prendendosi carico in particolar modo dei bisognosi non solo di cibo materiale, ma anche e soprattutto di quello affettivo, educativo, spirituale. Il Primo Cittadino ha annunciato, poi, che l’iniziativa è nata con l’intento di renderla stabile, al fine di favorire lo sviluppo del turismo religioso.

Presente alla cerimonia di apertura della Manifestazione mons. Lucio Lemmo, Vescovo ausiliare della Diocesi di Napoli, a cui il Primo Cittadino ha donato, a nome della Città, oltre a una speciale torta di grano (in riferimento all’etimologia “Casa d’oro”), anche una maglia viola, con richiesta, da estendere anche al Cardinale Sepe, di una benedizione speciale da impartire alla squadra di calcio del “Casoria”, promossa, quest’anno, alla categoria superiore. A porgere i saluti al Vescovo Lemmo anche don Mauro Zurro, Preposito della basilica di San Mauro, il quale, facendosi interprete dei sentimenti della comunità ecclesiale di Casoria, ha espresso la gioia profonda per la presenza di Sua Eccellenza “nella terra benedetta da Dio, sottolineando l’auspicio che “La via dei Santi” possa stimolare sempre di più un accresciuto impegno della Cittadinanza a “spalancare le porte a Cristo”, come sollecitò S. Giovanni Paolo II,” riscoprendo e vivendo i carismi dei Santi casoriani: la carità “sfrenata” di S Ludovico, l’ansia di evangelizzazione di S. Giulia Salzano a favore delle future generazioni, la preghiera riparatrice di S. Maria Cristina Brando, l’accettazione della Croce della Ven. Maria Luigia Velotti, per un forte contributo a “edificare ambienti di pace e la civiltà dell’amore e della tolleranza”,mediante un’efficace azione interparrocchiale, contrastando il clima pervasivo dell’indifferenza e dell’autosufficienza.

Un forte invito all’unità ha lanciato il Vescovo nel suo breve, ma significativo intervento: “I Santi di Casoria”, ha spiegato, “sono in comunione fra loro e con Dio in Paradiso; quindi, il modo migliore di celebrarli e di rendere loro onore è di lavorare insieme: cittadini e politici, società civile e Amministrazione, come i Santi, devono essere uniti per rendere maggiormente vivibile Casoria, per migliorare la qualità della vita urbana, in una collaborazione costruttiva ed efficace per la realizzazione del bene comune, al di là degli interessi di parte, delle faziosità: una barca in cui ognuno rema per proprio conto non è in grado di procedere, così, se cittadini e politici non mettono insieme le loro forze non riusciranno a realizzare i bisogni sociali. Si contemplano e si rende omaggio ai Santi di Casoria in cielo lavorando, sulla terra, in unione per una Città ancora più pulita, più ordinata, più bella, più attenta ai bisogni delle fasce deboli, .” Successivamente, Sua Eminenza con il rito di benedizione ha dato il via ufficialmente all’inizio della prima edizione dell’Evento.

Nei tre giorni della manifestazione la Cittadinanza ha ripercorso le stesse vie in cui i Santi, citati poc’anzi,compirono le loro opere d’amore per la maggior gloria di Dio: un pellegrinaggio dell’anima, dunque, per riscoprire, visitando i luoghi di culto a loro dedicati (aperti, per questo, dal 30 Giugno al 2 Luglio fino alle 22,00 di sera), le coordinate giuste per dare un senso più alto e nobile al proprio percorso di vita sulla terra. E’ stata anche un’occasione preziosa per rendersi conto dell’inestimabile patrimonio artistico- religioso custodito nelle chiese locali, la cui bellezza e il cui inestimabile valore sul piano storico e religioso sono stati messi in luce ai visitatori dagli studenti

dell’istituto turistico -alberghiero “A. Torrente”.Oltre alle visite guidate, alle processioni, al tempo della preghiera, ci sono stati momenti vissuti all’insegna della tradizione, del folclore e del gusto. Degne di menzione, nell’ambito della I edizione de “La Via dei Santi”, la presentazione di due libri: il primo, il 30 giugno scorso, nella sala consiliare del Comune, scritto dal prof. don Vincenzo Scippa, dal titolo: “San Ludovico da Casoria e le sue virtù: un Santo per l’uomo di oggi”; l’altro, che sarà presentato, Domenica 2 Luglio, nel santuario di S. Benedetto Abate, riguarda la seconda edizione del libro della scrittrice Giulia Campece, “Casoria…una volta”, che ha già riscosso un notevole successo di pubblico e di critica.

L’incontro sul libro di Scippa è stato moderato da Nando Troise, Direttore del settimanale Casoriadue e dell’omonomo sito web; vi hanno presenziato, oltre al sindaco Fuccio e all’assessore alla cultura Fabio Esposito, alcuni consiglieri comunali e una rappresentanza di cittadini. Lo stesso Autore ha delineato la figura di S. Ludovico, ponendo in risalto la carità senza limiti sorretta dalle sue esemplari virtù , opportunamente stimolato da domande e dalle acute osservazioni del prof. Ludovico Silvestri e da Vincenzo Ferrara, operatore pastorale nella Basilica “S. Mauro”. Messa in luce dal prof. Scippa l’attualità di S. Ludovico, in merito al suo proposito di stabilire un dialogo fecondo e costruttivo con gli intellettuali non credenti (l’idea dell’Accademia mirava proprio a stabilire un rapporto tra Fede e Ragione) e al suo impegno finalizzato a far convertire l’Africa dagli stessi Africani, con un’opera , ha sottolineato Silvestri, di inculturazione, salvaguardando certamente il patrimonio culturale del Continente nero, ma, al contempo, purificandolo dagli elementi magico – sacrali. Altri aspetti presi in considerazione sono stati: la fiducia cieca nella Provvidenza, il rapporto con la musica sacra, l’amicizia con Bartolo Longo, il legame affettivo con Casoria e Napoli.

ANTONIO BOTTA

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