Viaggio verso l’Europa

Strade pulite e sicure, marciapiedi sgombri, parchi verdi tutto l’anno, servizi efficienti ed economici, attenzione alle esigenze dei più piccoli, rispetto per gli adulti e per tutti i lavoratori: sono le prime cose che saltano all’occhio di un qualunque cittadino casoriano che abbia la fortuna di fare una vacanza all’estero o nel Nord Italia. Come è accaduto ad un lettore che ci riferisce, in una lettera, di una incredibile città europea di circa centomila abitanti dove tutto funziona alla perfezione, “naturale conseguenza del pagamento delle tasse”.

La città non è nominata, ma tanto è inutile: realtà così in Europa sono la norma e non l’eccezione. Tornare a Casoria dopo una vacanza oppure un viaggio di lavoro in una qualunque località della “Padania” in su, è una delle esperienze più sconfortanti che si possono fare, come se, prima di vedere che vivere civilmente si può, non ci si rendesse conto di quante spaventose ed arretrate siano le condizioni nelle quali si vive qui. Strade sporche, dissestate e buie, auto parcheggiate sui marciapiedi, assenza quasi totale di verde pubblico, servizi inefficienti se non esistenti, minori affidati alla esclusiva responsabilità dei familiari, senza servizi specifici per loro, lavoratori a nero, sottopagati o maltrattati, quando e se hanno la fortuna di lavorare; questo è il quadro della realtà casoriana rispetto alla fantastica quanto reale città europea. Ma le colpe non possono essere attribuite tutte agli amministratori locali soltanto: il normale (perché l’efficienza è in Europa la norma e non l’eccezione) funzionamento di una Città è la “naturale conseguenza del pagamento delle tasse”, ma anche della morale civile di un popolo, di un’amministrazione corretta e trasparente, di un piano politico e razionale di sviluppo uguale e democratico.

 

Come dire: “se Casoria è un disastro non è colpa soltanto di Casoria”, ma questa non è neanche una motivazione valida per non porre rimedio a quelle carenze che sono tutte locali e che fanno di questa Città un’ultima tra le ultime, con servizi lentissimi ed inefficienti, affogata dal cemento e dalle auto, senza verde pubblico e senza prospettive reali di sviluppo.

Queste sono responsabilità delle amministrazioni locali, che nelle altre Città d’Europa sono efficienti come tutto il resto.

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